Si chiude con un risultato amaro la semifinale scudetto per l’Asiago Vipers, battuti in gara 3 dal Vicenza con un punteggio di 5-2. Una sconfitta che sancisce l’eliminazione dalla corsa tricolore, ma che non cancella quanto di buono costruito in questa stagione. I ragazzi di coach Rigoni escono di scena a testa alta, dopo aver lottato fino all’ultimo in una gara intensa, combattuta e a tratti anche nervosa, contro una delle squadre più forti del campionato.
Il risultato finale non rende giustizia a quanto visto in pista, soprattutto nel cuore della partita, quando Asiago era riuscito a pareggiare i conti e a mettere alle corde Vicenza con un ritmo alto e un pressing efficace. Non sono mancate le occasioni per cambiare l’inerzia del match, così come non sono mancate – purtroppo – alcune decisioni arbitrali discutibili che hanno lasciato l’amaro in bocca, specie in momenti chiave dell’incontro.
Il cammino dei Vipers in campionato si ferma dunque in semifinale, ma resta il valore di una stagione vissuta ai vertici della classifica, impreziosita dalla conquista della Supercoppa Italiana e da tante prestazioni di alto livello. Un percorso che conferma la crescita della squadra, la profondità del gruppo e l’impegno di tutto l’ambiente arancionero.
Ora, però, non è tempo di rimpianti: all’orizzonte c’è già un nuovo importante appuntamento. Tra due settimane, infatti, sarà il momento di tornare in pista per affrontare la fase finale dell’European League, dove i Vipers proveranno a lasciare il segno anche in ambito internazionale. Con la stessa determinazione, con lo stesso spirito. E, sempre, a testa alta.
Il resoconto dei Vipers
Inizio pessimo (anche degli arbitri), con Vicenza che alla prima occasione, in power-play, colpisce con Delfino che lasciato avanzare un po’ troppo ritrova la via del gol dalla sua “mattonella”. Passano 50” e Berger, dopo aver rubato il disco a Dal Sasso, arriva a tu per tu con Stevan, decisivo.
I ragazzi entrano in partita con qualche minuto di ritardo: gran lavoro di Berthod che allarga per Rossetto, fermato dalla paratona di Frigo. L’1-1 arriva poco più tardi: tiro da posizione centrale di Francesco Campulla, “screen” perfetto di Dal Sasso e rete che si gonfia.
I Vipers insistono, Vicenza è in palese difficoltà e si aggrappa alle parate di Frigo per non finire sotto e beneficia anche di qualche amnesia della coppia arbitrale, decisamente al di sotto degli standard di una semifinale scudetto. Al 10’ è la terza linea a sfiorare il gol con Spiller che spara sull’esterno del palo. Si cambia fronte e Berger viene “murato” da Stevan. Preludio al beffardo, nuovo vantaggio dei padroni di casa: Sebek avanza e dal centro sgancia un polsino che s’infila nel “traffico” davanti a Stevan. È 2-1 Vicenza che prende coraggio e sfiora la rete con Centofante e Dal Ben, arginati dal solito “Stewie”. Dall’altra parte Frigo sventa su “Campullino”. Prima dell’intervallo, dopo un sanguinoso disco perso, ripartenza 2vs1 dei berici, la conclusione di Delfino si stampa sulla traversa.
Il secondo tempo vede i Vipers approcciare meglio e il 2-2 è il premio per quanto prodotto: Lorenzo Campulla recupera un disco e scarta il “cioccolatino” per Tessari che in controtempo batte Frigo. Al 4’ la traversa respinge il tentativo di Berger che poco dopo va a bersaglio. Tutto inutile per un precedente fischio di Grandini che aveva fermato il gioco in quanto Corà era finito nella porta di Frigo al termine della precedente azione d’attacco. Il derby cresce d’intensità, entrambe le squadre costruiscono le opportunità per andare avanti, ma la concretezza è una prerogativa dei fuoriclasse in maglia biancorossa. E così, dopo un’altra traversa di Sebek, è Hodge, dopo un disco perso in 3 vs 2 dai nostri, a spaccare l’incontro, arrivando a tu per tu con Stevan e infilandolo con precisione.
Contestualmente al 3-2, però, Hodge rimedia anche 2’ di penalità per carica su Campullino. I primi a favore dei Vipers nonostante il fischio proprio contro il 5 neroarancio dopo 40” avesse fatto intendere che si sarebbe lasciato correre poco (alla faccia!). La superiorità, come già in gara 2, dura meno di 1’ (fallo prontamente fischiato da Slaviero a Rodeghiero per un intervento su Delfino).
Nella successiva inferiorità il pk arancionero non solo funziona, ma con Lorenzo Campulla (che giocata!) sfiora pure il pari (incrocio pieno!). Un 3-3, forse, trovato 30” più tardi con un tiro di Corà non trattenuto da Frigo e il disco spinto poi in rete da Dal Sasso. Tutto inutile perché Grandini, nonostante fosse ben appostato, ha fischiato prima non vedendo il disco (che invece era bello libero). Asiago inevitabilmente forza qualche giocata e 1’ più tardi incassa il colpo del ko: fanno tutto gli americani, Hodge-Berger-Hodge, che deposita praticamente a porta sguarnita.
A 2’ dal termine fuori Stevan e assalto in 5vs4: Frigo, due volte, dice no a Tessari. A 30” dalla sirena è ancora Hodge a trovare il “tap-in” dopo un palo a porta vuota di Delfino.
Vicenza vola in finale (contro Milano), e le Vipere escono tra gli applausi per un’altra stagione vissuta ai vertici, impreziosita dalla vittoria in Supercoppa. E ora testa all’Eurolega.
I risultati dagli altri campi
Il video della partita
Credit foto: Vanessa Zenobini
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