Ad Asiago l’arte è senza confini: sullo stendardo della mostra collettiva intitolata “Haring Banksy Obey: libertà non autorizzata” e curata da Matteo Vanzan, sono comparsi nei giorni scorsi alcune Tag. Le firme stilizzate dei writers, che servono a far riconoscere l’autore delle opere di street art all’interno della scena e a “marcare” il territorio urbano.
“Firme” che, nelle città si trovano abitualmente sui muri degli edifici o sui mezzi del trasporto pubblico locale, ma che qui, all’ingresso del Museo Le Carceri, trovano in questo periodo una collocazione quasi naturale.
Per qualcuno la Street Art è imbrattare, per altri è una delle forme di espressione più potenti in assoluto. Ma sullo stendardo della mostra dedicata ad alcuni tra i massimi esponenti della urban art, queste tag colorate tornano nel loro elemento, regalando agli appassionati, tra i quali molti giovani, nuova arte.
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