A poco più di un anno dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, il tema dell’accessibilità economica dell’evento sta suscitando sempre più polemiche. Se da un lato l’organizzazione enfatizza la possibilità di acquistare biglietti a partire da 30 euro, dall’altro i prezzi per le gare più prestigiose e per le cerimonie inaugurale e di chiusura risultano fuori portata per molti appassionati.
Prezzi da lusso per assistere alle gare
Dalla pubblicazione dei listini ufficiali, è emerso chiaramente come assistere dal vivo ai Giochi richieda un investimento considerevole. Alcuni esempi:
- Sci alpino: biglietti tra 100 e 220 euro
- Bob: da 70 a 100 euro
- Curling: da 40 a 80 euro per le qualificazioni, fino a 150 euro per le finali
- Pattinaggio di figura (gala finale): fino a 1.200 euro
- Hockey su ghiaccio (finale maschile): fino a 1.400 euro
Le cifre diventano ancora più proibitive per la cerimonia d’apertura a San Siro, con prezzi che vanno da 260 euro per il posto più economico fino a 2.026 euro per un posto in categoria A.
Un evento per pochi?
Se le Paralimpiadi sembrano seguire una politica più accessibile (il 90% dei biglietti costa meno di 35 euro), per le Olimpiadi il problema è evidente: i Giochi rischiano di essere un evento riservato a un’élite di spettatori benestanti. La combinazione tra il costo dei biglietti e il caro alberghi, con le tariffe ricettive già alle stelle, allontana dalla possibilità di vivere l’evento in presenza un’ampia fetta di pubblico.
A questo si aggiunge il nodo della trasmissione televisiva, che vede la Rai garantire solo una copertura limitata, mentre la visione integrale sarà esclusiva delle piattaforme a pagamento. Un altro colpo per chi, pur volendo seguire i Giochi da casa, si trova di fronte a barriere economiche sempre più alte.
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