Vipers beffati ai rigori: Milano allunga in classifica

Il big match tra Asiago Vipers e Milano si trasforma in un amaro copione già visto, tra errori fatali e decisioni arbitrali discutibili. Una partita che sembrava nelle mani dell’Asiago, condotta con grinta e determinazione, si conclude invece con un epilogo beffardo ai rigori, lasciando le Vipere a masticare rabbia e rimpianti.

Peccato, perché la gara era iniziata nel segno dei Vipers, abili nel mettere in difficoltà gli avversari e costruire un vantaggio meritato, ma tutto si è infranto su penalità evitabili, mancanza di killer instinct e alcune scelte egoistiche di troppo.

Milano ringrazia e allunga in classifica a +5.

Il resoconto dei Vipers

I Vipers approcciano bene l’incontro: subito occasionissima per Francesco Campulla, “mandato in porta” da Tessari e fermato da Mai. Anche nei minuti successivi i Vipers sembrano più sul pezzo, ma a passare, al secondo tiro in porta, è Milano grazie alla conclusione dalla destra di Masiero (troppo libero grazie ad un altro cambio suicida con il disco agli avversari come già nell’1-0 subito a Vicenza!) che sorprende Stevan. Il portierone si rifà poco dopo fermando la rasoiata di Bernad; ripartenza dei “boce” con Vellar che pesca Rossetto sulla sinistra che brucia Mai per il meritato 1-1. Gara piacevole, con occasioni su ambo i fronti: Stevan “pinza” Masiero, Mai salva su un “numero” di Corà.

Col passare dei minuti le “vipere” si fanno sempre più velenose e l’estremo difensore rossoblu è costretto agli straordinari per arginare i vari Lorenzo Campulla, Rossetto (due volte) e Tessari. “Uccisa” un’inferiorità numerica, Corà prima spreca; poi, servito da “Campullino”, trova la deviazione di controbalzo che batte Mai per il 2-1 all’intervallo.

Seconda frazione aperta dall’allungo in power-play dei Vipers: azione preparata (finalmente!) bene, il disco passa da Lorenzo Campulla a Tessari che taglia sul lato opposto per l’esecuzione vincente di capitan Rodeghiero. Tutto bello, ma ancora tanti minuti davanti. Milano reagisce, Stevan c’è. La squadra soffre, lotta e quando può ci prova come al 9’ con Rossetto dal centro, Mai salva i compagni. Rossoblu in superiorità due minuti dopo, Stevan dice no a Banchero e ad Alessio Lettera. Al 14’ tocca ai Vipers giocare con l’uomo in più: le occasioni ci sono, nitide quelle di Corà e Rodeghiero, il killer-instinct, manco a dirlo, no. E così Milano rimane in gioco e ci torna definitivamente quando in 5vs4 trova la carambola vincente (gol assegnato a Bernad).

Nervi tesi nel finale con gli arbitri a scontentare a più riprese entrambe le panchine. La svolta definitiva arriva al 18’47” quando Berthod, sugli sviluppi di una azione in attacco di Lorenzo Campulla che invece di mangiare secondi cerca la porta (e sì che ne dovremmo aver “caparra” dallo scorso anno di occasioni mancate a porta vuota…) commette un fallo in attacco tanto stupido quanto inutile mettendo in difficoltà i compagni che resistono per un po’, ma in 5vs3 incassano il 3-3 di “Letterino” che al volo, dalla sua mattonella, con 26 secondi sul cronometro, non perdona.

L’overtime scorre via veloce con un unico vero brivido (Bernad) e gli arbitri in versione “non vedo, non parlo, non sento”. Ai rigori Vipers a secco, per Milano segna solo Ferrari, ma basta per portarsi a casa la vittoria.

Il commento: “avremmo potuto raccontarvi di una gran vittoria…con i Vipers a -1 dalla vetta e campionato apertissimo…e invece siamo qui a mal digerire l’ennesima sconfitta dovuta a scelte egoistiche in uno sport di squadra. Un paradosso? Siamo in fascia protetta…si, chiamiamolo paradosso.”