Ogni anno in Italia decine di donne perdono la vita in un femminicidio. Solo nel 2024, a oggi, sono 99 le donne uccise per gelosia, vendetta, non accettazione della fine di un rapporto. È di pochi giorni fa la notizia dell’arresto dell’influenzar Alessandro Basciano per stalking nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni (ndr, l’ordinanza di custodia cautelare è stata revocata dal gip nelle 24 ore successive in seguito all’interrogatorio di garanzia). Un segnale importante che indica quanto possa funzionare bene la macchina della giustizia italiana in presenza di una denuncia per atti persecutori, quegli stessi atti che nella maggior parte dei casi sfociano nel tempo in aggressioni sempre più gravi, fino ad arrivare alla morte della vittima.
Resta però il dubbio che un’attenzione così elevata non si verifichi in ogni caso, con la tendenza a minimizzare le condotte denunciate quando non si tratta di personaggi dello spettacolo che tanto rumore provocano sui social, grazie anche al lavoro dei vari Fabrizio Corona di turno.
Serve ancora una volta più consapevolezza a tutti i livelli all’interno della società; l’epilogo fatto di mazzi di fiori e pupazzi depositati fuori dalle abitazioni delle donne uccise, in molti casi potrebbe essere quasi certamente diverso, se l’impianto giuridico fosse più attento in presenza di denunce o segnalazioni di comportamenti impropri. E in tal senso si orienta l’azione risalente al 2023 del Senato contro la violenza alle donne che prevede un pacchetto di misure volto a rafforzare il Codice Rosso, grazie al potenziamento di strumenti come l’ammonimento, il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento e la loro applicazione ai cosiddetti reati spia.
Purtroppo tutto ciò non basta, perché alla repressione dei reati non viene ancora affiancata la prevenzione, un concetto che ora si punta a introdurre nelle scuole con interventi di formazione e informazione dei diretti interessati. Il rispetto, non solo della donna, ma dell’altro in generale, è infatti un insegnamento che deve provenire in primis dalla famiglia, ove possibile.
Come in tutto il resto del Paese, anche nei sette Comuni sono previste numerose fiaccolate commemorative intitolate “Rompiamo il muro del silenzio” e dedicate a tutte le vittime di violenza di genere.
Le iniziative nei Sette Comuni
Nelle piazze di tutti i Comuni aderenti, al termine di una breve sfilata, si svolgeranno flashmob, momenti di riflessione, silenzio, ricordo delle donne e dei loro figli e figlie vittime di violenza diretta e/o assistita.
Asiago – Ritrovo lunedì 25 alle 18:30 presso la Loggia dei Caduti del Municipio. La sfilata arriverà alla panchina rossa situata presso la piazzetta della Chiesa di San Rocco. I partecipanti sono invitati a portare con sé una torcia o a usare quella del telefono. In caso di maltempo, l’intera manifestazione si svolgerà presso la Loggia dei Caduti del Municipio.
Gallio – Ritrovo lunedì 25 alle 18 presso il piazzale del Municipio.
Lusiana Conco – Ritrovo lunedì 25 alle 18:30 presso la biblioteca comunale di Conco in viale della Rimembranza.
Roana – Ritrovo lunedì 25 alle 18 ritrovo nel piazzale della piscina comunale di Canove per arrivare alla panchina rossa posta presso il palazzetto polifunzionale. A ogni partecipante sarà consegnata una fiaccola. Seguirà un momento di lettura e riflessione a cura di Eleonora Fontana.
Rotzo – Ritrovo lunedì 25 alle 19.45 davanti al Centro Culturale Rotzo, dove si svolgerà un momento di preghiera per tutte le vittime di violenza. Alle 20.30 la psicologa e sessuologa Daniela Bonato presenterà una relazione sulle radici della violenza di genere.
Dal 20 novembre al 20 dicembre presso il Centro Culturale sarà possibile visitare la mostra “Com’eri vestita?” volta a scardinare i pregiudizi sulle vittime di violenza.
Lettura consigliata
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline
