Arriva l’Assistente Infermiere: sarà una risposta alla crisi del personale sanitario?

Il sistema sanitario italiano è in difficoltà a causa della carenza di personale, in particolare infermieristico. Per rispondere a questa emergenza, la Conferenza Stato-Regioni ha recentemente approvato l’introduzione di una nuova figura professionale: l’assistente infermiere. Questa figura mira a supportare gli infermieri e allo stesso tempo, ad andare a migliorare la qualità del servizio sanitario.

Quali sono i requisiti per diventare assistente infermiere?

Per accedere al corso di formazione per assistente infermiere è necessario possedere la qualifica di operatore socio-sanitario (OSS), un diploma di scuola superiore di secondo grado o un titolo equipollente. È inoltre richiesto, per diventare assistente infermiere, un’esperienza di almeno 24 mesi come OSS. Sembrerebbe che anche chi non ha il diploma ma ha comunque accumulato almeno cinque anni di esperienza come OSS (negli ultimi otto anni) potrà comunque accedere, seguendo un modulo aggiuntivo di formazione​.

Che cosa farà l’assistente infermiere?

L’assistente infermiere affiancherà gli infermieri nello svolgimento delle loro attività quotidiane, con particolare attenzione alla cura diretta dei pazienti e al supporto organizzativo. Tra le sue competenze rientrano la rilevazione di parametri vitali, la somministrazione di nutrizione enterale in pazienti stabilizzati e la gestione delle secrezioni o delle stomie. Inoltre, potrebbe svolgere compiti amministrativi, come la gestione delle cartelle cliniche e il coordinamento degli appuntamenti​.

Che cosa invece non potrà fare l’assistente infermiere?

L’assistente infermiere non sarà abilitato a svolgere procedure complesse riservate agli infermieri qualificati, come somministrare farmaci, gestire situazioni di emergenza clinica o prendere decisioni cliniche autonome. La sua attività sarà sempre supervisionata da un infermiere​.

Come si diventa assistente infermiere?

Per diventare assistente infermiere, è necessario completare un percorso formativo della durata di almeno 500 ore suddiviso tra teoria e pratica, da svolgere in un periodo che varia tra 6 e 12 mesi. Il corso sarà organizzato dalle Regioni e dalle Province autonome e sarà seguito da un esame finale, necessario per ottenere la certificazione. La formazione continuerà anche durante la carriera, con aggiornamenti periodici​.

Quali sono le prospettive occupazionali?

L’introduzione di questa nuova figura pari rappresentare una grande risorsa per il SSN. Le possibilità di occupazione saranno ampie, soprattutto in ospedali, case di riposo e strutture sanitarie, dove la presenza di personale di supporto agli infermieri sarà fondamentale per migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza​.

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