Si chiude con un bellissimo bronzo l’avventura dell’Italia ai mondiali di Hockey inline di Roccaraso. La nazionale di CT Luca Rigoni ha battuto il Namibia con il risultato di 3-1 nella finale per il terzo e quarto posto.
La squadra, giovane ma con una grande maturità, aveva raggiunto il secondo posto due anni fa. Conquistare un altro podio a distanza di tempo non era affatto facile, tanto più dopo una semifinale persa con degli USA stellari, contro i quali va detto, gli azzurri hanno comunque tenuto testa. In un torneo estremamente competitivo, con squadre di altissimo livello e una formula che ha visto cadere colossi come Spagna e Francia, la medaglia di bronzo che i ragazzi di CT Rigoni hanno portato a casa ha un valore immenso.
Non era una partita affatto facile quella contro il Namibia squadra rivelazione del torneo, soprattutto per il concreto rischio di sottovalutare una formazione sulla carta meno blasonata, ma comunque capace di eliminare nazioni temibili, come la Francia agli ottavi.
Gli azzurri sono partiti subito con forza, trovando il vantaggio dopo appena un minuto grazie al gol liberatorio di Alessio Lettera (1-0). La sua esultanza, con le braccia aperte verso il cielo, è diventata simbolo della liberazione non solo sua, ma di tutta la squadra. Da quel momento, l’Italia ha controllato il gioco, con pochissime sbavature e un Mai sempre attento tra i pali. Tre minuti più tardi è arrivato il raddoppio di Delfino (2-0), sempre pronto a sfruttare ogni occasione. Tuttavia, verso la fine del primo tempo, la Namibia ha approfittato di una superiorità numerica e ha accorciato le distanze (2-1), creando un momento di possibile tensione. Nonostante questo, gli azzurri hanno reagito subito, con Delfino che ha segnato nuovamente per il 3-1, tagliando le gambe agli avversari e portando l’Italia all’intervallo in sicurezza.
Nella ripresa, l’Italia è stata abile nella gestione del disco, controllando il cronometro e riducendo i rischi. Nonostante una penalità per parte, nessuna delle squadre è riuscita a sfruttarla, anche se gli azzurri hanno continuato a creare occasioni senza però concretizzare. Sul finire della partita, un acceso confronto tra Vendrame e Zeferinu ha ritardato di pochi secondi la festa, ma al suono della sirena la gioia è esplosa sia in panchina che sugli spalti, gremiti di bandiere tricolori. L’Italia, ancora una volta, ha dimostrato di essere tra le migliori squadre del mondo.
Questo risultato è il frutto del lavoro instancabile dello staff tecnico, del CT Luca Rigoni e del coach Denis Sommadossi, ma soprattutto del sacrificio e della determinazione dei ragazzi. Hanno dato tutto in ogni partita, combattendo con coraggio, soffrendo nei momenti difficili e gioendo nei successi. Si sono arresi solo in due occasioni: contro gli Stati Uniti, dopo aver combattuto fino all’ultimo, e quando si sono inchinati per ricevere al collo una medaglia dal sapore di impresa.
L’intera spedizione azzurra ha riconfermato l’Italia tra le potenze mondiali di questa disciplina, con tre categorie – Junior femminile, Junior maschile e Senior maschile – piazzate tra le prime quattro. Un risultato straordinario, che testimonia l’ottimo lavoro dello staff delle nazionali, rendendo l’Italia uno dei leader mondiali in uno sport diffuso in tantissimi paesi.
Credit: Fisr
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