La sua idea di diffondere la poesia tramite grandi installazioni pubblicitarie nasce a Bassano, dove Francesca Bottari, originaria del Trentino Alto Adige, vive da nove anni con la famiglia. Nei giorni scorsi la sua rivoluzione gentile era stata al centro della cronaca locale dopo che alcuni manifesti volti a pubblicizzare la fiera di San Matteo, patrono di Asiago, erano stati appiccicati sopra i manifesti contenenti alcuni versi dell’autrice e affissi negli spazi dei cartelloni pubblicitari comunali regolarmente pagati, coprendoli parzialmente.
Dopo il caso mediatico che si è risolto ieri con la replica positiva del sindaco Roberto Rigoni Stern, abbiamo intervistato la poetessa per conoscere meglio la sua storia. Nel frattempo, chiarito il guaio, si profila all’orizzonte una collaborazione con l’amministrazione comunale di Asiago che si è detta disponibile a valorizzare l’iniziativa della Bottari con modalità più adeguate.
Francesca, come nasce l’idea di affiggere manifesti con le sue poesie in giro per le città?
Sognavo di farlo da più di dieci anni, ma non sapevo come funzionasse la gestione della cartellonistica. Nel 2017 chiesi all’amministrazione di Bassano di poter affiggere qualche poesia nel centro della città, ma la risposta fu negativa, un po’ forse perché non ero pronta a farlo è un po’ perché è una richiesta che, mi rendo conto, spiazza. Però l’idea concreta nasce da lì.
Un diniego che però non ha smorzato il suo sogno…
Nell’estate del 2023 mi sono informata bene e ho capito che dovevo pagare una tassa. Pensavo si trattasse di una cifra più onerosa, in realtà è abbordabile… Insomma, si spende di più per fare una spesa. Così il 21 marzo dello scorso anno Bassano, grazie al patrocinio del Comune, si è svegliata tappezzata di poesie. E di nuovo a settembre. Poi, per ovvi motivi, l’ho fatto anche a Recanati.
E infine l’ultima tappa è stata proprio Asiago.
Sì, avevo chiesto di acquistare degli spazi nelle bacheche ad agosto, ma non ce n’erano di disponibili. Solo a settembre era possibile fare affissioni, però non ero molto convinta. Alla fine ho confermato il mio interesse e così, come previsto dal regolamento comunale, mi sono avvalsa dell’intermediario incaricato per far affiggere alcuni manifesti con le mie poesie.
Le sue installazioni, se vogliamo chiamarle con il nome che generalmente si riserva alle opere d’arte, quali sono anche le poesie, hanno avuto notevole risalto sulla stampa in seguito alla polemica che le ha viste protagoniste.
Un giornalista di Bassano voleva parlare della mia iniziativa e, mentre di solito mi occupo io di fornire il materiale fotografico, per Asiago era stato chiesto al corrispondente locale di scattare qualche foto dei manifesti affissi. Solo allora è emerso quello che poi ha scatenato un caso che si è risolto rapidamente, anche grazie all’apertura dimostrata dal Sindaco di Asiago, che contatterò per accettare la proposta di collaborazione avanzata.
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