Agenda setting: i media e il loro potere di influenzare la percezione delle persone

Quando dopo un tragico incidente che ha particolarmente scosso l’opinione pubblica hai la percezione che la frequenza degli incidenti stradali sia in allarmante aumento, è probabile che la tua visione non corrisponda alla realtà ma sia stata plasmata dall’agenda setting.

La stessa cosa accade quando un argomento prende il sopravvento su altri acquistando uno spazio centrale nel dibattito pubblico.

Inizialmente sviluppata da Maxwell McCombs e Donald Shaw nel 1972, l’agenda setting è una teoria della comunicazione di massa che si riferisce al processo mediante il quale i media plasmando l’agenda pubblica, influenzano la percezione del pubblico su quali argomenti e questioni siano importanti o meritevoli di attenzione.

In Italia, come in molti altri paesi, l’agenda setting è un fenomeno chiaramente evidente. Un esempio pratico dell’agenda setting in Italia riguarda la copertura delle elezioni politiche. Quando si avvicinano le elezioni, i media giocano un ruolo fondamentale nel decidere quali argomenti e questioni politiche diventano il fulcro della discussione pubblica. Questo comporta un’influenza notevole nella percezione dell’elettorato che può favorire i partiti che hanno messo al centro del proprio programma quegli argomenti.

Provando a fare un altro esempio pratico immaginiamo una situazione in cui i media a seguito ad un tragico incidente stradale che ha scosso l’opinione pubblica decidono, di dare ampio spazio a questa tipologia di notizie. A questo punto le news sugli incidenti – anche quelli che prima sarebbero passati inosservati – improvvisamente cominciano a dominare i titoli dei giornali, le trasmissioni televisive e i siti web di notizie dando l’impressione al pubblico che gli incidenti siano diventanti più frequenti e gravi.

Ma la realtà potrebbe essere diversa. I dati statistici potrebbero mostrare che non solo il numero di incidenti stradali non è effettivamente aumentato ma è addirittura diminuito, tuttavia a quel punto diventerebbe comunque difficile spiegarlo, visto che la percezione pubblica sarebbe già stata plasmata.

E’ inutile poi aggiungere che, la politica spesso e volentieri cavalca l’onda delle problematiche messe al centro dell’agenda (o le impone essa stessa) proponendo facili soluzioni o addirittura legiferando (vedi decreti spot come quello “anti rave”). Mai come in questo periodo chi aspira al potere o vuole mantenerlo ha un estremo bisogno di presunte “emergenze” per distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi reali sui quali purtroppo è più complesso e faticoso intervenire.

Tuttavia, è sempre importante tenere presente che l’agenda setting non implica che i media dicano alle persone cosa pensare, ma piuttosto su cosa pensare. Per intenderci, non impongono opinioni specifiche, ma selezionano e promuovono determinate questioni, spingendole nella coscienza del pubblico. Certo, è’ un confine sottile ma è giusto specificarlo.

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Fondatore, editore e direttore editoriale di 7 Comuni Online e del network Frequencies. .............................................................................................................. Laureato in comunicazione per le imprese mediali e la pubblicità, lavoro nel settore del marketing e della comunicazione da più di 20 anni. Specializzato in nuovi media, dal 2012 mi occupo tra le altre cose, dell’ideazione e sviluppo di progetti editoriali per le società Quark ADV e Gruppo Media Sette di cui sono co-founder. Grande appassionato di musica elettronica ho fondato il primo blog e - con i soci F. Spadavecchia S. Deambrogi - la prima testata giornalistica italiana del settore. Sempre nell'ambito della scena clubbing italiana, ho collaborato con i più importanti locali ed eventi italiani in qualità di organizzatore, dj e responsabile comunicazione. Per 7 Comuni online oltre ad essere impegnato nella direzione editoriale e marketing, scrivo di sport, politica, cucina, cultura e mio malgrado sono uno dei volti della web tv della testata.