Al via interventi di allontanamento del lupo con pallottole in gomma

Lupo italico con radiocollare

Sì all’allontanamento dei lupi con pallottole in gomma dagli allevamenti.

Il parere favorevole è arrivato in questi giorni da Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione del Veneto e Ispra su richiesta della Polizia Provinciale di Vicenza, che si è attivata su input del presidente della Provincia Andrea Nardin e del consigliere provinciale con delega Mattia Veronese.

La Polizia Provinciale è già in azione coordinata dal comandante Gianluigi Mazzucco.

Gli interventi, come da indicazioni dei tre enti, sono sperimentali e devono essere attuati in territori delimitati, che nello specifico si trovano ad Arsiero e Torrebelvicino.

La procedura da seguire è ferrea, spiega il comandante Mazzucco: il calibro delle pallottole non può essere superiore a 12 e la distanza non inferiore a 30 metri. “È necessario quindi verificare la presenza costante del lupo in un’area specifica e i punti di passaggio precisi nei pressi di un allevamento per procedere con metodi di dissuasione.” Per far ciò, gli agenti hanno già installato fototrappole nel perimetro di alcuni siti dei Comuni di Arsiero e Torrebelvicino. Una volta studiate le abitudini del lupo, o dei lupi, interverranno con i fucili con pallottole in gomma.

Tenuto conto della complessità dell’operazione, e della necessaria conoscenza dei luoghi e degli animali, possono essere impiegati solamente agenti della Polizia Provinciale adeguatamente formati. Con gli agenti di Vicenza entreranno in azione i colleghi delle Polizie Provinciali di Belluno e di Treviso.

Gli interventi di dissuasione, spiega bene Ispra, devono essere preceduti da metodi preventivi la cui funzione è quella di “rendere meno vulnerabili alle predazioni da lupo gli allevamenti di bovini, ovini o altri animali domestici”.

La raccomandazione fa riferimento a presenza di pastore o cani da protezione e uso di recinzioni elettrificate, efficaci a impedire l’accesso del lupo in particolare nelle ore notturne. Si raccomanda inoltre che sia esclusa la presenza di altri attrattivi, quali cani non da protezione o altri animali da compagnia liberi di vagare, e la presenza di fonti di cibo accessibili, quali scarti alimentari o di macellazione.

Metodi tutti messi in atto nei casi specifici di Arsiero e Torrebelvicino, dove però le predazioni sono proseguite. Di qui la necessità di metodi di dissuasione più incisivi, come appunto le pallottole di gomma. La sperimentazione potrà durare fino alla fine del 2024.

“La Provincia si è fatta portavoce del territorio” -il commento del presidente Nardin e del consigliere Veronese- “di sindaci, associazioni di categoria, tanti allevatori stremati dalle predazioni da lupo. Questa sperimentazione è un risultato importante, ma è solo un punto di partenza. Servono maggiori ristori e fondi per l’acquisto di strumenti di protezione. Serve, e su questo ci impegniamo, che il lupo venga declassato da specie particolarmente protetta a specie protetta. E serve definire un carico massimo di esemplari che il territorio può ospitare per garantire una convivenza “pacifica” del lupo con l’uomo.”

Ad oggi nel vicentino si contano 10 branchi di lupi, in aumento visto che il cibo è abbondante per sfamare i numerosi cuccioli in arrivo.

“Ad Arsiero sono scesi fino in centro paese” -ha raccontato la sindaca di Arsiero Cristina Meneghini“hanno addirittura mangiato dalle ciotole dei gatti. Nelle malghe le predazioni sono continue, tanto che i malgari minacciano di andarsene, rendendo vani gli investimenti del Comune e mettendo a rischio la vita stessa della montagna, perché abbandonare le malghe significa niente pozze d’alpeggio e mutazione della vegetazione. Mi auguro che la sperimentazione dia risultati, servono interventi decisi.”

c.s

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