Enego: Don Federico Meneghel lascia l’unità pastorale

Negli scorsi giorni la diocesi di Padova ha annunciato le nuove nomine previste in varie parrocchie del Veneto. Una tra quelle interessate riguarda proprio l’Altopiano e in particolare la comunità di Enego,  che vedrà la sostituzione dell’arciprete, Don Federico Meneghel con Don Roberto Balzan, arrivato nella comunità Eneghese a fine dello scorso anno.

Notevole l’amarezza tra i parrocchiani di Enego, Fosse e Stoner che vedono il passaggio di consegne dopo 10 anni di servizio svolto da Meneghel.

Il parrocco ha comunicato la notizia attraverso un comunicato apparso sulla pagina facebook dell’Unitá Pastorale e seguito poi dalla comunicazione durante la celebrazione della messa domenicale

Il comunicato del parroco

Su indicazione dei superiori della Diocesi di Padova, devo oggi ufficialmente comunicarvi di essere stato chiamato, dopo 10 anni dal mio arrivo in mezzo a voi, a concludere la mia presenza e il mio ministero nella nostra amata Unità Pastorale, per assumere lo stesso servizio pastorale presso una nuova Parrocchia: quella di Romano d’Ezzelino. I Superiori hanno inoltre disposto che rimarrà a Enego, con il ruolo di vostro nuovo parroco, don Roberto Balzan, con noi dallo scorso settembre. Il trasferimento e il passaggio delle consegne da me a don Roberto avverranno dopo l’estate. Vivo e vi esorto a vivere questo tempo con tanta riconoscenza per i meravigliosi anni che abbiamo vissuto assieme e per l’intenso e ricco cammino che abbiamo potuto condividere. Con affetto. Don Federico”.

A tale comunicato, è seguito uno successivo divulgato sul bollettino parrocchiale dal titolo “c’è un tempo per restare è un tempo per andare”

Abbiamo comunicato domenica scorsa la provvista di trasferimento di don Federico a Romano d’Ezzelino e di don Roberto al ruolo di parroco della nostra Unità Pastorale, a partire da dopo l’estate, presumibilmente nel mese di ottobre. Ora cambiare non è mai facile: può suscitare qualche dispiacere, qualche resistenza ed anche qualche paura. E questo è vero per chi va (don Federico) e per chi resta (don Roberto e tutta la comunità). Ma cambiare fa parte della vita, è una fatica che appartiene alla vita e che ha pure il suo senso e il suo beneficio. Inoltre, nella prospettiva della fede nella quale una comunità cristiana vive e deve vivere, tutto diventa un dono, magari nascosto, non certamente immediato, magari di non facile comprensione ma comunque stimolante e generativo di nuove possibilità, nuove responsabilità e nuove consapevolezze, per tutti. “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”, scrive S. Paolo nella sua lettera ai Romani. Ed è così che vorremmo vivere questo tempo: con quella fiduciosa attesa di riconoscere e raccogliere quello che di bene Dio suscita in mezzo a noi donandoci qualcosa, togliendocelo, e dandoci successivamente dell’altro. Tanto stupore e tanta riconoscenza possiamo esprimere guardando indietro a quello che avviamo vissuto, e con tanto stupore e riconoscenza possiamo guardare avanti. Il Signore rimane fedele e in lui tutto diventa promettente.

La notizia del trasferimento ha creato parecchio rumore nella piccola comunità dell’Altopiano, coinvolta nel trasferimento di un parroco dai grandi valori. Durante il suo mandato Cristiano Don Federico ha saputo rafforzare il tessuto sociale eneghese, ideando importanti iniziative per tutte le fasce d’età, con grande tenacia e disponibilità.

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