Esattamente un anno fa, era il 6 giugno 2023, il nuovo reparto di Cardiologia Riabilitativa dell’ospedale di Asiago accoglieva il primo paziente. Dodici mesi dopo, il bilancio dell’attività svolta è assolutamente positivo, con 155 pazienti assistiti, la maggior parte dei quali provenienti da tutta la provincia vicentina, ma non sono mancati 12 pazienti provenienti da altre provincie, dei quali 8 da fuori regione. Per quanto riguarda invece le strutture ospedaliere di provenienza, la maggior parte (32) è arrivata ad Asiago dopo un intervento di Cardiochirurgia eseguito all’ospedale di Vicenza, mentre 21 sono stati inviati dalla Cardiologia di Bassano, 14 da Santorso e 10 da altre Cardiochirurgie fuori provincia (mentre 4 sono stati inseriti da domicilio e 1 da un altro reparto ospedaliero).
«Siamo rapidamente cresciuti – conferma il dott. Gianluca Toffanin, responsabile della Cardiologia Riabilitativa di Asiago – passando dai 4 posti letto inizialmente attivati a 8-10, ovvero il massimo previsto dalle schede ospedaliere regionali. Il bilancio dell’attività svolta in questi mesi è sicuramente positivo, sia sul piano quantitativo e che qualitativo. I pazienti hanno tratto beneficio dal percorso di riabilitazione svolto e abbiamo registrato anche un certo passaparola, con pazienti che ci hanno contattato direttamente perché avevano sentito parlare positivamente della struttura da altri pazienti. Voglio sottolineare inoltre che in questi 12 mesi, grazie al supporto della Direzione, c’è stato un continuo miglioramento sia sul piano delle attrezzature, in particolare con l’arrivo a dicembre di un nuovo ecografo di ultima generazione, sia sul piano delle professionalità coinvolte, con l’arrivo anche di una dietista e di una dottoressa specializzata in Medicina dello Sport, mentre a breve entrerà a far parte dello staff una cardiologa aggiuntiva e sono in programma altre implementazioni strumentali».
Come noto, il servizio di Cardiologia Riabilitativa è rivolto ai pazienti che hanno subito un evento cardiologico acuto oppure un intervento di Cardiochirurgia, molti dei quali in passato dovevano svolgere la riabilitazione cardiologica in strutture anche molto lontane: «Con l’attivazione della Cardiologia Riabilitativa di Asiago – sottolinea a questo riguardo il Direttore Generale Carlo Bramezza – abbiamo innanzitutto offerto la possibilità di svolgere la riabilitazione vicino a casa per i pazienti dell’Altopiano e in generale della Pedemontana, e allo stesso tempo abbiamo portato ad Asiago un’attività essenziale, della quale vi è grande richiesta, dunque rendendo l’ospedale attrattivo anche per pazienti provenienti da altri territori».
Il tutto grazie anche ad una stretta collaborazione interna all’ospedale: i posti letto della Cardiologia Riabilitativa sono infatti collocati al 2° piano, all’interno del reparto di Medicina diretto dalla dott.ssa Mirca Lagni, mentre l’attività riabilitativa viene seguita dallo staff medico e infermieristico dell’U.O.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale di Asiago.
Sempre sul fronte delle collaborazioni interne, va sottolineato che la presa in carico multidisciplinare vede per ogni paziente il coinvolgimento di cardiologici, fisiatri e fisioterapisti, psicologi, dietisti e specialisti della Medicina, che insieme definiscono e attuano un percorso riabilitativo personalizzato.
In genere il ricovero avviene direttamente tramite trasferimento dai reparti di Cardiochirurgia o Cardiologia e subito il paziente viene valutato da tutte le figure sanitarie del team, con indagini cliniche e strumentali. Sulla base delle informazioni raccolte viene stilato un profilo di rischio cardiovascolare e viene definito il progetto riabilitativo, che è sempre personalizzato: l’obiettivo infatti è sempre portare il paziente a recuperare al massimo livello possibile le sue funzioni, non solo cardiovascolari ma complessive
Inoltre una particolare attenzione viene posta anche alla prevenzione secondaria, con attività di sostegno psicologico ed educazione alla salute, attraverso momenti di vera e propria formazione dei pazienti e altri di confronto in gruppo.
Durante il periodo di degenza, il programma prevede ogni giorno al mattino una valutazione medica, una prima sessione di attività fisica con i fisioterapisti e un incontro informativo di gruppo, quindi nel pomeriggio una seconda sessione di attività in palestra, accertamenti clinici e il colloquio con lo psicologo. La degenza dura generalmente due settimane, con la possibilità di arrivare a tre settimane in caso di necessità.
Al momento della dimissione tutti i pazienti ricevono una relazione sanitaria contenente i dati del ricovero, i risultati degli accertamenti più significativi e il programma dei controlli clinici da effettuare, oltre a tutte le indicazioni per la modifica degli stili di vita (dieta personalizzata, programma di attività fisica a lungo termine, consigli sulla gestione dello stress e dell’ansia).
c.s
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