L’Istituto Cimbro di Luserna (TN) è sempre attivo nelle mostre che riguardano cultura e tradizioni del popolo cimbro, e domenica 19 maggio alle ore 16.30 è il programma l’inaugurazione della nuova mostra dal titolo “Billz gegrés un biar – Piante selvatiche e noi” dedicata alle piante della storia, della vita e della lingua del primo Novecento.
L’ideatrice e curatrice è Claudia Avventi, che lo scorso anno aveva collaborato con Giliano Carli (Gil) per la realizzazione della scenografia del film Soldato Peter, in questa occasione ha potuto contare sul supporto degli esperti erboristi altopianesi Antonio e Lisa Cantele per un confronto sui nomi cimbri delle varie specie di piante selvatiche e sugli usi storici nei Sette Comuni rispetto a Luserna.
“Non solo un’esplorazione illustrata tra fiori, erbe, alberi e funghi del territorio, ma anche il punto di partenza per la compilazione di un erbario cimbro. Un’esposizione che deriva dal desiderio di preservare e trasmettere il ricco patrimonio di saperi locali legati alle piante selvatiche prima che siano dimenticati, assieme ai loro nomi in lingua cimbra. L’erbario di Luserna e la mostra sono un invito per tutti a riscoprire i tesori della natura, il legame tra comunità e ambiente e a riflettere sugli equilibri possibili per un futuro sostenibile“.
Il nucleo centrale della mostra è costituito dalle prime pagine dell’erbario, scritte in cimbro, i cui testi raccontano le conoscenze tramandate dagli anziani della comunità offrendo uno sguardo su un mondo ormai scomparso, caratterizzato da un quotidiano rapporto con boschi e pascoli e da un contesto floreale distintivo.
Le illustrazioni, realizzate con tecnica mista e in stile tattoo, enfatizzano i tratti caratterizzanti delle piante, forme e colori, trasportandole in una dimensione romantica e sognata, rafforzando il senso di memoria impressa come un tatuaggio nell’epidermide della comunità.
Il percorso espositivo proposto attorno alle piante della tradizione di Luserna è arricchito da fotografie, video documentari, libri, utensili e manufatti che approfondiscono gli usi e il contesto storico, e offre anche uno sguardo sugli studi, le escursioni e le attività di botanici, erboristi ed etnografi di diverse epoche intorno a Luserna, ulteriore strumento di lettura del paesaggio naturale e antropico che circonda l’abitato.
Il percorso espositivo si intreccia con le collezioni del Museo di Luserna, ed ha inizio con una sezione dedicata a “La nostra flora di guerra”, in cui scoprire alcune piante che oggi ci circondano arrivate in seguito alla Prima Guerra Mondiale, chiudendo poi con uno spazio dedicato alla biodiversità tra gli splendidi scatti ai “Millefiori di Luserna”.
Il Museo Lusérn, aperto tutti i giorni fino al 3 novembre, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00, propone anche le seguenti sale permanenti: “Alfabeto della Grande Guerra. 26 lettere per non dimenticare“, “Archeometallurgia Preistorica“, “Comunità Cimbra di Luserna“, “L’arte del merletto a fuselli a Luserna“, “Fauna delle Alpi“, “Centro visitatori Fortezze degli Altipiani“.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline