Due predazioni in pochi giorni riaccendono le discussioni sulla presenza dei lupi nella zona dell’altopiano. Vittime degli attacchi notturni a Rotzo sono state prima alcune pecore ad Albaredo e, la notte scorsa, un’asina a Castelletto.
Naturale la preoccupazione del sindaco Lucio Spagnolo per la vicinanza dei selvatici al centro abitato. Il primo cittadino del comune altopianese ha invitato le autorità competenti a farsi carico delle riflessioni necessarie per trovare una soluzione che tuteli non solo gli allevatori, ma anche i proprietari di animali da compagnia o detenuti per la manutenzione dei prati nei pressi delle abitazioni: “È assolutamente inaccettabile che la responsabilità di questi eventi sia attribuita agli amministratori locali e ai sindaci che nel contempo non hanno la possibilità di muoversi per una serie di restrizioni e di leggi che impediscono ogni tipo di movimento. Il rispetto del lupo è dovuto – spiega Spagnolo – ma certe scelte troppo radicali e oltranziste in favore dei selvatici rischiano, anzi certamente impediscono, ragionamenti sereni ed ecologicamente accettabili per il rispetto generale”.
Per fronteggiare questo tipo di episodi, ormai diventati assolutamente prevedibili data la presenza consolidata di branchi di lupi nel territorio dei sette comuni, la scelta migliore resta sempre quella di mettere in sicurezza gli animali di proprietà come cani, asini e pecore, recintando in maniera adeguata le aree in cui vivono. Questo comporta certamente una spesa, che però non può essere paragonata alla perdita di un animale al quale è facile immaginare che i proprietari possano essere affezionati.
“Se parliamo di ecosistemi – prosegue il Sindaco di Rotzo – i selvatici vanno indotti a stare lontano dai centri abitati. Loro non sanno dove sono, non vedono grosse differenze tra il bosco e i prati dietro casa. Allora ci si pone tutta una serie di domande, anche relative al numero dei predatori stessi, domande che hanno senz’altro risposte complesse ma che non possono essere delegate né ai proprietari di animali domestici allevati vicino le case né ai sindaci del territorio.”
In attesa di eventuali riscontri sulla gestione del lupo da parte degli enti sovracomunali, sarebbe utile se i Comuni si facessero carico di reperire fondi pubblici tramite eventuali bandi che possano aiutare a finanziare la messa in sicurezza delle aree verdi nei pressi delle abitazioni private, onde evitare ulteriori spargimenti di sangue.
Al di là delle opinioni sul tema del lupo, resta fondamentale tenere a mente che imbracciare un fucile e sparare non è la soluzione. Si tratta infatti di un atteggiamento che mette in serio pericolo l’incolumità delle stesse persone. Inoltre il lupo è un animale tutelato dalla legge italiana e la sua uccisione è un reato punito con la reclusione.
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