Sono stati presentati ieri pomeriggio a Belluno i dati relativi all’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto. Interventi in lieve diminuzione rispetto al 2022, per motivi legati al meteo, ma sempre con una tendenza in aumento per il maggiore flusso di frequentatori della montagna.
Il 2023 vede il numero delle persone soccorse arrivare a 1.219 unità, a confermare il trend in aumento già verificatosi negli anni precedenti, ma che per il 2023 è leggermente inferiore all’anno 2022, essenzialmente a causa della variabilità delle condizioni meteo che influenzano in modo importante il flusso migratorio verso le terre alte. L’aumento di fatto è in parte dovuto a un costante incremento degli appassionati frequentatori della montagna e in parte, purtroppo, alla superficialità delle persone che affrontano la montagna senza preparazione fisica né tantomeno tecnica e/o l’attrezzatura non adeguata. Il fenomeno è legato anche all’idea di una montagna come palestra all’aperto dove mettere alla prova le proprie prestazioni e non piuttosto di un ambiente severo e ostile che non lascia margine all’errore.
L’attività operativa svolta nel corso del 2023 dagli Organici del CNSAS Veneto in stretta sinergia operativa con le Centrali Operative del SUEM 118 della Regione del Veneto (Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza) si è dunque attestata sulle 1.219 persone soccorse nel corso di 1.095 interventi. Si specifica che gli interventi a carattere sanitario sono stati 1.054, mentre gli interventi a carattere di Protezione Civile sono stati 25, quest’ultimi dovuti essenzialmente all’assistenza alle varie amministrazioni comunali, alle varie Ulss per l’apertura dei campi sportivi per gli approdi notturni e per interventi di carattere veterinario, impegnando l’intesa struttura del SASV in uno sforzo abnorme che ha messo a dura prova i volontari che quotidianamente dedicano la loro opera al sodalizio.
Per quanto attiene la diagnostica analitica degli interventi, sono oltre 532 gli illesi tratti in salvo -persone in difficoltà per causa diverse o in imminente pericolo di vita -, che rappresentano circa il 43,7% del numero complessivo delle persone soccorse nel 2023, percentuale consistente e che non denota diminuzioni rispetto agli anni precedenti.
Difficile a questo punto non concludere che sia in aumento la tendenza ad affrontare la montagna con metodologia irresponsabile e senza un minimo di preparazione fisica, consapevoli forse di poter contare su un efficiente sistema di soccorso. Gli incidenti in pista si portano a quota 98, in costante aumento rispetto agli anni precedenti per la sempre maggiore presenza di turisti nei comprensori del territorio. Per quanto attiene le persone decedute nel 2023, il numero è sceso rispetto agli anni precedenti – 59 vittime -, con un -15,71% rispetto al 2022.
L’escursionismo spicca su tutte le altre attività coinvolte con il 46,30% di persone soccorse. Si constata, per quanto riguarda il 2023, come le cause ascrivibili alla mancata preparazione fisica e psicofisica, alla perdita dell’orientamento, all’incapacità e ai ritardi siano leggermente in aumento rispetto al 2022, attestandosi sul 29,30% dei soccorsi, rispetto al 28,4% del 2022, come pure il “malore”, da addebitarsi a diverse cause e la scarsa preparazione fisica, che si attestano attorno all’11,70 %, con un aumento di +0,20%.
Fonte: cs Soccorso Alpino e Speleologico Veneto
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