Le eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito l’intero territorio regionale del Veneto fra il 30 ottobre e il 5 novembre 2023 hanno determinato danni stimati, al solo patrimonio pubblico, ad oggi segnalati per circa 137 milioni di euro.
La cospicua cifra è contenuta nella lettera inviata dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e al Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, per chiedere la deliberazione dello Stato di emergenza di rilievo nazionale e “un adeguato sostegno economico, stante le difficoltà delle Amministrazioni locali, e della stessa Regione, a fronteggiare la situazione con la sola adozione di misure finanziarie ordinarie, per assicurare le necessarie operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, attuare gli interventi indifferibili e urgenti necessaria garantire la pubblica incolumità, ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico, privato, dalle attività economiche e produttive, e volte alla ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione”.
Alla missiva, Zaia allega una dettagliata analisi degli effetti al suolo e di dati realizzata dalla Direzione Protezione Civile, Sicurezza e Polizia Locale della Regione, che quantifica prioritariamente i danni al patrimonio pubblico causati dall’ulteriore emergenza meteorologica che ha interessato il Veneto.
“Colgo l’occasione – dichiara Zaia – per ringraziare ancora una volta tutti coloro, tecnici e volontari, che si sono prodigati nella fase dell’emergenza e in quella successiva di analisi del danno. È stato fatto un lavoro approfondito, tecnicamente ineccepibile e abbastanza esaustivo da richiedere una risposta dalle Istituzioni nazionali. Il sistema di Protezione Civile del Veneto ha nel 2023 affrontato con grande prontezza un lungo periodo di emergenze, non solo in queste giornate autunnali, ma anche in numerose altre occasioni. I volontari della nostra protezione civile possono mettere in campo una preparazione assolutamente professionale e una disponibilità di mezzi e attrezzature di grande qualità. Continuiamo ad investire nella prevenzione e nell’addestramento, consapevoli che purtroppo anche i fenomeni meteo estremi che dovremo affrontare saranno più frequenti e più intensi che in passato. Ci aspettiamo anche dalle strutture e istituzioni nazionali altrettanta efficacia nell’essere a fianco delle Regioni nell’ emergenza ed in quella che è bene definire ‘seconda emergenza’, cioè la delicata fase di ricostruzione, mitigazione dei danni, ritorno alla normalità. L’attenzione per i territori che hanno riportato danni non deve calare”.
Nella sua lettera alla Premier, Zaia specifica che “il 7 novembre 2023 il sottoscritto aveva trasmesso il suo decreto con il quale veniva dichiarato lo Stato di Emergenza Regionale per gli eventi atmosferici avvenuti sotto forma di precipitazioni intense, con temporali associati a forti raffiche di vento e violente mareggiate, che hanno interessato l’intero territorio regionale dal 30 ottobre al 5 novembre 2023”.
La lunga ondata di maltempo colpì in modo diffuso tutto il territorio regionale, e con particolare intensità la fascia pedemontana, il bellunese e il litorale veneto.
c. stampa
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