Sensibilizzazione, informazione e prevenzione dei pericoli insiti nella frequentazione della montagna invernale – legati soprattutto alle valanghe, alle scivolate su terreno ghiacciato e all’ipotermia – sono le parole chiave dell’edizione 2024 della giornata nazionale “Sicuri con la neve”, che Club alpino italiano e Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico hanno programmato per domenica 21 gennaio.
Un evento diffuso, che coinvolge decine di località alpine e appenniniche di dodici regioni, attraverso il quale il Cnsas, che quest’anno celebra il 70esimo anniversario, e il Cai intendono diffondere la conoscenza dei comportamenti e degli accorgimenti necessari per diminuire il rischio di essere coinvolti in incidenti, anche nei confronti di chi ha maggiore esperienza.
I volontari del Soccorso alpino e del Cai allestiranno stand e campi neve alla partenza dei principali percorsi escursionistici e scialpinistici e sensibilizzeranno i frequentatori sull’importanza di valutare attentamente, i giorni precedenti l’uscita, le proprie capacità, i propri limiti e l’equipaggiamento che si intende portare con sé, senza dimenticare la consultazione dei bollettini meteo e valanghe.
La giornata prevede dimostrazioni di soccorso di travolti da valanga con l’utilizzo di ARTVa, sonda e pala, strumenti obbligatori per i frequentatori di ambienti innevati nei quali sussistano pericoli di valanghe. Saranno inoltre organizzati convegni in tema di prevenzione e autosoccorso.
Sotto la lente d’ingrandimento ci sarà la crisi climatica: le anomalie alle variazioni delle temperature stagionali e alle precipitazioni minano infatti la stabilità del manto nevoso sui versanti e sui terreni degli itinerari frequentati dagli appassionati, aumentando così il pericolo di valanghe e crolli.
«Proporre momenti di riflessione sulle valutazioni ambientali, sui comportamenti, sui limiti personali e sulle capacità di rinuncia e importante perché la prevenzione rimane un fatto primario di cultura», afferma il responsabile di “Sicuri con la neve” Elio Guastalli. «Non e solo il rischio valanga che ci preoccupa. Noi vogliamo alzare l’attenzione anche sulle scivolate su terreno ghiacciato e sui problemi legati all’ipotermia, più preoccupanti in quanto si verificano più spesso rispetto agli incidenti da valanga. Da non dimenticare infine l’aspetto psicologico: con la neve che spesso si fa attendere, crescono negli appassionati smania e impazienza. Probabilmente anche per questo, appena nevica, poco importa se fa caldo e il manto non e assestato, molti sentono l’obbligo di non perdere tempo, tralasciando l’attenzione per la prevenzione».
Club alpino italiano e Soccorso alpino e speleologico raccomandano l’utilizzo di GeoResQ, applicazione dedicata alle attività in montagna in grado di inviare una richiesta di aiuto quando ci si trova in pericolo e si ha bisogno di soccorso. Dallo scorso luglio l’app e totalmente gratuita, grazie ai fondi che il Ministero del Turismo ha stanziato a favore del Cai.
La giornata “Sicuri con la neve” fa parte del progetto di Cai e Cnsas “Sicuri in montagna”. Per informazioni a aggiornamenti sui singoli eventi: www.sicurinmontagna.it.
c.s
I consigli del CNSAS
Il richiamo della neve bella e farinosa si fa sentire? Allora dedicati una buona colazione prima di partire, ma resta a casa qualora non ti sentissi bene.
Fai un riscaldamento iniziale e non partire ‘da freddo’.
Osservati sempre attorno durante l’intero percorso: pendii particolarmente ripidi superiori a 30°, canali e avvallamenti, zone di accumulo di neve da vento, valanghe già presenti, sono segnali inequivocabili di possibile pericolo. Creste e dossi risultano più sicuri, come le zone di bosco, se non rado.
Ascolta i rumori del manto nevoso e mantieni alta l’attenzione. Se hai qualche dubbio, non esitare a fare un test di stabilità del manto.
Muoviti sempre in compagnia, in caso di pendio critico aumenta la distanza tra le singole persone e valuta se percorrere singolarmente i tratti impegnativi, cerca di evitare pesanti cadute, preferisci discese senza affioramenti rocciosi, fermati in luoghi sicuri.
Ritorna sui tuoi passi al minimo sentore di rischio o cerca vie alternative.
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