Campomulo, con la neve sulle piste arrivano anche i solchi delle ruote dei fuoristrada

Interpellate le autorità per punire gli autori

Neve a Campomulo - fuoristrada

L’Epifania non ha portato carbone, ma candida neve che nella notte si è posata sul terreno regalando un meraviglioso paesaggio invernale e abbondante materia prima per battere le piste da sci di fondo, almeno nei comprensori a quote più elevate. Da tempo si aspettava questa perturbazione e i gestori del Centro Fondo Campomulo, a Gallio, si sono subito adoperati per sfruttare il momento propizio.

Nella notte però, insieme alla neve, sono arrivati anche i soliti furbetti delle quattro ruote a divertirsi con i fuoristrada negli spazi del centro fondo. Un gruppo di amici, a bordo dei loro mezzi, ha pensato di spendere il tempo abbattendo mucchi di neve, impantanandosi e poi facendosi trainare fuori dagli impicci da altre auto. Un episodio analogo era accaduto proprio nei primi giorni di gennaio del 2023, sul monte Longara, sempre per mano degli stessi fenomeni (leggi l’articolo qui).

Alcuni degli autori di queste bravate sono volti già noti dallo scorso anno a chi si occupa della gestione delle piste proprio grazie ai video pubblicati sui loro profili social nei quali si riprendono mentre sono intenti a compiere danni. E si tratta di danneggiamenti ingenti per il comprensorio, dal momento che, come spiegano i gattisti, la neve al suolo non è poi così abbondante e le ruote dei mezzi che scavano per tentare di avanzare creano solchi profondi quasi fino alla terra difficili poi da colmare. Insomma, danni per i quali come al solito gli unici a pagare saranno coloro che battono le piste, con ore di duro lavoro spese per garantire agli appassionati dello sci di fondo la fruibilità dei percorsi.

Anche grazie ai video pubblicati, una parte dei quali abbiamo montato per voi e potete guardare qui sotto, sono stati messi a conoscenza della situazione il sindaco di Gallio, Emanuele Munari, e i Carabinieri Forestali, da parte dei quali si attendono provvedimenti.

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