Il racconto fu presentato dall’autore, lo scrittore e storico Giancarlo Bortoli, nell’inverno del 2000 in una fredda serata prenatalizia nella chiesa campestre di Santa Margherita di Rotzo, all’epoca da poco restaurata, allietata con i canti di un coro e con un trasferimento del clima dell’epoca in cui era ambientato, il 1488, nel senso pieno della parola.
La bella chiesetta era illuminata da tre candele e qualche altra leggera luce mentre il freddo era molto realistico, essendo andato in blocco l’impianto di riscaldamento. Il fatto che fosse strapiena contribuì a ridurre, almeno un pochino, il disagio: meglio fu quando all’uscita ci fu vino brulè ‘ad abundantiam‘, realizzato seguendo la ricetta dell’autore.
La trama
“In quell’anno (1488) il povero parroco, accompagnato dal figlioletto magro e pallido, si accingeva a celebrare la tradizionale messa della Vigilia. Là si radunavano gli adulti con i doni che, una volta benedetti dal prete, avrebbero fatto la felicità dei figli all’indomani. Sennonché il diavolo, regnante sull’Altarknotto nel sovrastante monte dell’Altaburg, mosso da invidia scaraventò una spaventosa tempesta di neve che non solo impedì alla gente di uscire dalla chiesa, ma caricò il tetto della chiesuola di un peso insopportabile… la travatura cominciò a scricchiolare … C’era un’unica arma possibile: suonare la campana di Santa Margherita, temutissima dal demonio: ma la corda si trovava sul piccolo portico esterno: e non si poteva uscire. C’era soltanto una piccola finestra ma chi avrebbe avuto la possibilità di passare in quell’apertura striminzita? Uno c’era…”
Scarica e leggi il racconto
Stampato in sole 300 copie numerate e donate dall’autore a presenti ed amici “quale dono natalizio”, il racconto è comunque disponibile in formato PDF per la lettura cliccando sul seguente link:
Il racconto della Vigilia – ‘Zeilige Wein Nacht
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