Lavoratori in nero e senza permesso di soggiorno: pioggia di denunce e sanzioni in due cantieri edili

Guardia di Finanza - cantieri edili

Tornano sull’altopiano le indagini della Guardia di Finanza, che ha individuato attorno alla metà del mese di novembre alcuni cantieri dove erano impiegati alcuni lavoratori con i documenti non in regola. La Tenenza di Asiago, all’interno dell’azione condotta per contrastare ogni forma di sfruttamento di manodopera e concorrenza sleale, ha effettuato dei controlli in un cantiere privato di Rotzo dove operava una ditta con sede a Cinisello Balsamo (Mi), rilevando la presenza di due manovali di origini egiziane, uno dei quali privo del permesso di soggiorno e impiegato in nero, mentre l’altro risulta in regola.

Una volta appurata, tramite le indagini svolte, la buona fede dell’ignaro committente dei lavori, le Fiamme Gialle hanno denunciato il dipendente alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico sull’Immigrazione. Contestualmente, è stato chiamato in causa anche il titolare della ditta di costruzioni e lavori edilizi per aver occupato alle proprie dipendenze un cittadino extracomunitario privo del permesso di soggiorno sul territorio nazionale, in violazione dell’art. 22 comma 12 del Testo Unico sull’Immigrazione. I finanzieri hanno proposto inoltre all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività dell’impresa edile, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008.

Due settimane fa la stessa sorte era toccata anche a un’impresa di costruzioni edili della provincia di Verona, impegnata in un cantiere ad Asiago. Le Fiamme Gialle in quel caso avevano accertato la presenza di tre lavoratori di nazionalità albanese impiegati in nero e tutti sprovvisti del permesso di soggiorno o comunque di un documento idoneo a giustificare la loro presenza sul territorio nazionale. I dipendenti erano stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato e così anche il datore di lavoro, per aver impiegato lavoratori extracomunitari non in regola. L’impresa edile era stata segnalata anche per la responsabilità amministrativa prevista dal D.Lgs. 231/2001.

La Guardia di Finanza, impegnata a combattere lo sfruttamento dei lavoratori e i rischi legati al lavoro in nero, ha proposto la sospensione dell’attività all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza, il quale ha provveduto a emettere immediatamente un provvedimento che ha disposto la sospensione dell’attività d’impresa, con l’irrogazione di una sanzione pari a 2.500 euro. Inoltre, in base alle successive attività di controllo amministrativo volte a riscontrare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela del lavoro, è stata irrogata al datore di lavoro, quale autore della violazione, e alla società, quale obbligata in solido, la maxi sanzione di 12.960 euro.

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