L’omicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato, avvenuto proprio pochi giorni prima della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, assieme alle parole della battagliera sorella Elena, ha scosso gli animi della comunità italiana. Tanto che, al posto del tradizionale minuto di silenzio in ricordo delle vittime, questa volta è stato messo in pratica un minuto di rumore, per alzare la soglia di attenzione sull’emergenza femminicidi.
Giulia è la 105ª donna uccisa in Italia dall’inizio dell’anno. Un epilogo che sarebbe forse potuto essere diverso, se ci fosse più consapevolezza a tutti i livelli all’interno della società; un epilogo che in altri casi potrebbe essere quasi certamente diverso, se l’impianto giuridico fosse differente in presenza di denunce o segnalazioni di comportamenti impropri. E in tal senso sta lavorando il Senato che in questi giorni ha approvato all’unanimità con 157 sì il nuovo disegno di legge contro la violenza alle donne. Si tratta di un pacchetto di misure volto a rafforzare il Codice Rosso, grazie al potenziamento di strumenti come l’ammonimento, il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento e la loro applicazione ai cosiddetti reati spia.
Purtroppo tutto ciò non basta, perché alla repressione dei reati non viene ancora affiancata la prevenzione, un concetto che ora si punta a introdurre nelle scuole con interventi di formazione e informazione dei diretti interessati. Il rispetto, non solo della donna, ma dell’altro in generale, è infatti un insegnamento che deve provenire in primis dalla famiglia, ove possibile.
L’omicidio di Giulia, che ha fatto tornare col pensiero tutti noi all’efferato delitto della nostra Giulia Rigon, e le prime parole del suo assassino dopo essere stato arrestato in Germania, “Ho ucciso la mia ragazza”, sono l’ennesima dimostrazione del radicamento di presupposti sbagliati nella psiche di molti, troppi soggetti. Perché Giulia non era più la sua ragazza. E, soprattutto, nelle relazioni non esiste un principio di proprietà delle persone: Giulia non era di nessuno.
Come in tutto il resto del Paese, anche nei sette Comuni sono previste numerose fiaccolate commemorative intitolate “Rompiamo il muro del silenzio” e dedicate a tutte le vittime di violenza di genere.
Le iniziative nei Sette Comuni
Nelle piazze di tutti i Comuni aderenti, al termine di una breve sfilata, si svolgeranno flashmob, momenti di riflessione, silenzio, ricordo delle donne e dei loro figli e figlie vittime di violenza diretta e/o assistita.
Asiago – Ritrovo venerdì 24 alle 18:30 presso la Loggia dei Caduti del Municipio. Letture, riflessioni e sfilata lungo Corso IV Novembre fino alla panchina rossa situata presso la piazzetta della Chiesa di San Rocco. In caso di maltempo, l’intera manifestazione si svolgerà presso la Loggia dei Caduti del Municipio.
Sabato 25 alle 20:30 invece avrà luogo La forza delle donne, una serata con ingresso gratuito di teatro, musica e danza organizzata dal Centro Hagar – Casa Sichem, coordinata da Chiara Frigo e patrocinata dal Comune di Asiago. Partecipano l’Atelier Danza Asiago, Zimbar Lab Teatro e il duo Mauro e Marta.
Gallio – Ritrovo venerdì 24 novembre alle 18:30 presso il piazzale del Cineghel. Da qui si proseguirà poi lungo le vie del paese con una sfilata fino al Municipio.
Enego – Ritrovo sabato 25 alle 18:30 presso il Palazzo della cultura e del turismo. Da qui si proseguirà lungo le vie del paese fino a piazza San Marco.
Lusiana Conco – Ritrovo venerdì 24 alle 18:45 presso la panchina rossa posta davanti al Municipio di Lusiana. Piccola fiaccolata verso la terrazza comunale, con la partecipazione del Chorus Centro Formazione Danza e Spazio Donna.
Roana – Ritrovo sabato 25 alle 18 presso il parcheggio antistante il palazzetto del ghiaccio al laghetto Lonaba di Roana.
Rotzo – Ritrovo sabato 25 alle 16:30 davanti al Municipio, dove verrà inaugurata una panchina rossa, il simbolo del movimento internazionale nato come rifiuto della violenza sulle donne, ideato e realizzato da Stati Generali delle Donne HUB, che ne ha depositato il marchio. A seguire, fiaccolata e corteo verso la Madonna Pellegrina per un momento di preghiera e raccoglimento.
Con l’occasione, presso il Centro Culturale verrà inaugurata la mostra fotografica sul tema a cura di Maurizio Pretto, che resterà aperta fino al 10 dicembre nei giorni di martedì, venerdì e domenica dalle 16 alle 18 e sabato mattina dalle 10 alle 12.
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