Una partita da dimenticare quella di ieri pomeriggio all’Odegar, dove la formazione Giallorossa ha giocato, o per meglio dire non giocato, tre frazioni inguardabili. Con una settimana intera di riposo a disposizione, mentre gli avversari sloveni erano reduci da una lunga serie di sconfitte, due delle quali risalenti agli ultimi quattro giorni, quello che ci si aspettava era una squadra fresca e preparata ad affrontare la battaglia. Quello a cui ha assistito il pubblico dell’Odegar è stata invece una sconfitta senza onore che i ragazzi di Barrasso dovranno riuscire a mettersi alle spalle al più presto per ritrovare la strada maestra.
Il primo tempo si apre con gli Stellati che provano a rendersi pericolosi davanti alla porta del goalie sloveno: Gazzola si porta faccia a faccia con Horak ma gli manca la fiducia. Ierullo al 4′ serve bene Saracino, ma il disco finisce fuori dallo specchio. Un minuto più tardi inizia per l’Asiago la visita alla panca puniti per un cambio sbagliato che porta sei uomini in campo. Sconta due minuti di penalità Michele Marchetti. L’Asiago, nonostante l’inferiorità numerica, esce dalla fase di pressione del Lubiana su Fazio e rimedia un’occasione d’oro con Rapuzzi che recupera un disco nel terzo d’attacco e pattina verso la conclusione, senza riuscire a cogliere di sorpresa il portiere ospite. All’8′ Vallati conclude un’azione d’attacco con un tiro dalla blu, neutralizzato in due tempi da Horak. Attorno alla metà della frazione Porco recupera un disco in zona neutra, allunga sul difensore sloveno e conclude in direzione della porta, ma il goalie avversario si fa trovare ancora nella collocazione ottimale. Al 14′ penalità per Vallati per sgambetto e Asiago che rischia in qualche occasione, ma senza grosse difficoltà da superare. A tre minuti dal termine Ierullo allarga sulla destra e serve Casetti, che conclude al volo senza fortuna. L’ultimo minuto di gioco vede Pance partire in contropiede, ma Fazio non lascia chance.
La frazione centrale inizia male per l’Asiago che al 2′ subisce un goal su deviazione di Sodja. Al 5′ di un match decisamente fisico un intervento dubbio di Porco, analizzato al replay e infine contestato come carica alla testa, viene sanzionato con una penalità partita di 5+20 minuti. La formazione di casa ancora in inferiorità numerica resiste bene, ma al 7′ arriva la seconda rete slovena su una sfortunata deviazione di pattino di Casetti davanti alla porta di Fazio, poi assegnata a Mahkovec. Scaduta la penalità di Porco, Ierullo torna a farsi vedere in attacco con un’azione veloce sulla sinistra, ma il suo tiro non è sufficiente per sfondare il muro costruito da Horak. Al 12′ l’Asiago rischia con un disco che mira dritto alla rete, fermato da Fazio che però incontra qualche difficoltà con il casco e subisce un colpo al viso. Rischio che si concretizza al 16′ con un tiro dalla distanza di Sodja che spedisce il disco a sbattere tra McShane, Vallati e Fazio, fino a insaccarsi nella rete dell’Asiago segnando lo 0-3.
Nel terzo periodo Michele Marchetti spreca un’occasione eccezionale per tentare la rimonta. Al 7′ Fazio riesce a fermare prima il tiro di Sturm da un’ottima posizione e poi quello di Gooch. Tra l’11’ e il 12′ i Leoni vanno a un passo dal goal dapprima con McShane che mette in difficoltà Horak e poi con Finoro che però fallisce clamorosamente, non per la prima volta in questa stagione, un tocco ravvicinato. A quattro minuti dal termine Ierullo prova a indirizzare un diagonale, ma Horak ci mette il pattino e salva la situazione. Negli ultimi tre minuti Barrasso tenta il tutto per tutto richiamando Fazio in panchina, ma l’unico risultato è la quarta rete degli ospiti siglata da Leskinen che con tutta calma si dirige verso una porta desolatamente vuota e ci appoggia il disco della disfatta Giallorossa. Rientrato Fazio, l’Olimpija sfrutta la distrazione della difesa dell’Asiago e chiude il match con il goal dello 0-5 di Pance.
In attesa dell’incontro della prossima settimana in trasferta con i campioni in carica, i Red Bull Salzburg, l’Asiago resta a quota 7 punti in campionato. E mentre alcuni incolpano la strategia di Barrasso e altri la campagna acquisti messa in atto dalla società, le squadre concorrenti accumulano punti preziosi, lasciandosi sempre più alle spalle un Asiago incapace di scalare la marcia e ripartire da dove aveva interrotto lo scorso febbraio con gli stessi assi nella manica.
L’intervista post-partita al Capitano Marco Magnabosco
Credit: foto Serena Fantini
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