La Giunta del comune di Gallio ha approvato l’altroieri, martedì, la delibera con cui si autorizza l’utilizzo del nome delle malghe comunali ai fini promozionali e commerciali. Con questa azione, l’amministrazione Munari intende creare un prodotto di nicchia che sia direttamente riconducibile al territorio di Gallio, contribuendo allo sviluppo dell’attività turistica e dell’economia locale, sfruttando le risorse a disposizione.
“Grazie a questa delibera – spiega Emanuele Munari – i malghesi che trasformano il latte, specie dove il misto di erbatico presente è unico e determina caratteristiche particolare al prodotto finale, possono aderire al lancio del nuovo brand Formaggio di Gallio, utilizzando il nome della malga seguito dal nome Gallio, unitamente al logo del progetto La Via delle Malghe.” Questa novità, resa possibile anche grazie al supporto dei giovani malghesi, si inserisce infatti nel solco dell’omonimo progetto strategico avviato dall’Unione Montana, già ai tempi della presidenza di Munari, similmente agli eventi dedicati alla professione malghiva Su, in Malga e Scargàr Malga, che avrà luogo tra pochi giorni.
“Nessuna velleità di mettersi in competizione con altre produzioni e marchi dell’altopiano – precisano il sindaco Munari e l’assessore Moreno Alberti – ma soltanto la volontà di valorizzare prodotti d’eccellenza del nastro comune, la cui produzione resta circoscritta alla stagione dell’alpeggio. Anzi, ci auguriamo che anche tutti gli altri comuni seguano la nostra stessa strada.”
Finora sono quattro le malghe che hanno aderito al nuovo marchio: Malga Ristecco di Daniele Rigoni, Malga Busette di Stefano Fracaro, Malga Lèmerle di Davide dalla Rizza e Malga Busafonda di Chiara Gianesini. Per ogni forma prodotta, verranno utilizzati fasce e marchi a fuoco che imprimeranno sulla crosta il logo della Via delle Malghe, seguito dal nome della malga dove è stata prodotta: ad esempio, Malga Busette – Gallio. Non è ancora stato previsto invece un disciplinare relativo alla produzione dei formaggi, ma non è escluso che l’amministrazione provveda in tal senso in futuro, garantendo così maggiormente la qualità dei prodotti.
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