E’ in corso alla torre di Scaligera di Enego la mostra di Antonio, Lucia e Lucilla Cunico “Le nevi di Mario” esposizione composta da 36 fotografie a colori, 8 acquerelli, un libro, una presentazione, 4 mini libri con il testo del racconto “Nevi”.
La mostra vuole essere un omaggio a Mario Rigoni Stern, a partire da una libera interpretazione di un suo racconto sulle Nevi, contenuto nella raccolta “Sentieri sotto la neve“, (1998).
Diversi sono i percorsi che hanno portato alla gestazione delle opere presenti le fotografie sono tutte state realizzate nell’inverno 2020-21 sull’Altopiano di Asiago (VI) e documentano il rapporto e la trasformazione del paesaggio con la neve; gli acquerelli sono ispirati da fotografie storiche scattate negli anni ’30 e vogliono rappresentare una visione trasfigurata dal ricordo della vita sull’Altopiano innevato; il libro d’artista rappresenta il paesaggio naturale invernale dei boschi dell’Altopiano. A partire da una suggestione quindi, quella del racconto dell’autore e della sua visione, Antonio, Lucia e Lucilla Cunico hanno mostrato diversi volti di un testo che racchiude al suo interno l’inconfondibile lingua letteraria di Rigoni Stern, i suoi amati paesaggi altopianesi, la sua sensibilità nei confronti della natura e un’epoca storica che ormai sembra così lontana.
L’esposizione si presta quindi particolarmente ad un percorso didattico di lettura e interpretazione del testo e offre numerosi spunti per affrontare diverse tematiche relazionate con l’ambiente, il territorio e i ricordi.
Nel racconto in questione, che si intitola appunto“Nevi”, Mario Rigoni Sterne descrive i tanti nomi che la neve ha nell’antico dialetto cimbro in uso nell’Altopiano ancora nel secolo scorso:Bruskalan, bruskalanava, sneea, haapar, haarnust, swalbalasneea, kuksnea, bachtalasneea, kuasnea…. i popoli del nord e delle montagne infatti individuano un nome per ogni preciso tipo di neve, come descritto anche da Peter Hoeg nel “Senso di Smilla per la neve”: Frazil, grease ice, pancake ice, hiku, hikuaq, puktaaq, ivuniq, maniilaq, apuhiniq, agiuppiniq, killaq. L’ispirazione fotografica che ha dato avvio all’esposizione è tutta naturale: la stagione invernale 2020-2021 è stata una delle più ricche degli ultimi anni in quanto a precipitazioni nevose, in particolar modo sull’’Altopiano di Asiago, con accumuli di neve che non si vedevano da tempo e che hanno riportato alla memoria di Antonio Cunico gli inverni colmi di neve della sua giovinezza, ed anche quanto narrato da Mario Rigoni Stern in numerosi suoi racconti.
L’autore ha pensato così di raccogliere assieme le immagini che ha realizzato sull’Altopiano di Asiago durante questa strana stagione, resa ancora più irreale per le regole di isolamento dettate dalla pandemia.
La mostra sarà visitabile fino al 30 agosto negli orari di apertura della Torre.
Per informazioni rivolgersi alla Pro loco di Enego.
c.s
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