Mario Vielmo ha tenuto a battesimo domenica l’Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine a forte Interrotto di Asiago. Un percorso escursionistico di valenza storica, culturale e ambientale che unisce i quattro sacrari militari della provincia di Vicenza (Pasubio, Cimone, Asiago, Grappa), luoghi che rappresentano il fulcro tangibile della nostra memoria e della nostra libertà.
E non poteva che essere un alpinista, tornato da pochi giorni dal tredicesimo Ottomila, a fare da padrino di un percorso di montagna tra i più suggestivi d’Europa, sicuramente il più carico di storia.
Storia di guerra, che qui si è combattuta aspramente. La stessa cerimonia di inaugurazione si è aperta all’esterno del forte con la rievocazione di una scena di difesa del fronte a cura del Gruppo Storico Monte Grappa – Btg Bassano. Realistica da commuovere un pubblico particolarmente numeroso, che ha voluto rendere onore a luoghi cari ai vicentini.
Il passaggio dall’esterno all’interno del forte è stato accompagnato dalle note dell’Inno Europeo (eseguito dall’orchestra del maestro Diego Basso), a significare che la guerra è il passato mentre oggi l’Unione Europea è terra di pace. Sul palco i gonfaloni della Provincia di Vicenza e dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, i due enti che hanno gestito il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra. Accanto, i gonfaloni di tanti Comuni vicentini il cui territorio è attraversato dal percorso. Schierati sul lato lungo del forte vessilli, labari, gagliardetti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma vicentine, con il sole ad illuminarne le decorazioni.
Al microfono si sono succeduti i saluti istituzionali sotto la regia dello speaker giornalista Piero Brazzale: il sindaco Roberto Rigoni Stern per il Comune di Asiago, il presidente Bruno Oro per la Spettabile Reggenza, il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti per la Regione Veneto che ha finanziato l’opera, il tenente colonnello Giuseppe Margoni in rappresentanza di Onorcaduti, l’onorevole Erik Pretto a rappresentare il Governo.
E poi la parte più “tecnica”, i protagonisti del progetto: Andrea Simionato direttore dei lavori, Manuel Grotto consulente storico, Valter Orsi consigliere provinciale delegato e presidente di Bim Bacchiglione che si è ora preso in carico la promozione del percorso. A loro il compito di ringraziare enti e associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dell’Alta Via della Grande Guerra, da Veneto Agricoltura alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, passando per il Cai e il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, che ha tracciato il percorso.
In conclusione Andrea Nardin, presidente della Provincia di Vicenza, ha aperto il suo intervento chiamando al proprio fianco l’alpino Piero Ronzani con l’inseparabile cappello dell’alpino ignoto trovato sulle montagne vicentine. In onore e ricordo di tutti i caduti è stato osservato un minuto di silenzio. “Perchè la montagna è anche silenzio -ha affermato Nardin- è fatica, è perseveranza, è non arrendersi mai finché non si arriva in vetta. E con questo spirito abbiamo portato avanti il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra, in onore ai 4 sacrari vicentini raffigurati sullo stemma della Provincia di Vicenza, per ricordare i fatti di cui sono state protagoniste le nostre montagne, e soprattutto per tramandare la memoria ai più giovani, perché non dimentichino mai che la pace e la libertà sono valori che vanno difesi ogni giorno.”
E proprio i più giovani, i bambini presenti alla cerimonia, hanno sventolato la bandiera d’Italia durante l’esecuzione dell’inno nazionale.
Alle mani di due bambine, Maria e Mariasole, è stato affidato anche il nastro tricolore che a chiusura della cerimonia è stato tagliato da Mario Vielmo. “La montagna è la mia casa -ha sottolineato Vielmo- conosco le cime più alte del mondo, conosco la sofferenza per arrivare e il senso di libertà che si respira quando si arriva in vetta. Ma le montagne vicentine offrono qualcosa in più: regalano emozioni e, a chi sa ascoltare, raccontano storie di guerra, quella guerra sulle cui ceneri è nata la pace di cui godiamo noi oggi.”
Il prossimo settembre Mario Vielmo tenterà la salita dello Shisha Pangma, il quattordicesimo Ottomila, e lo farà indossando la spilletta della Provincia di Vicenza che il presidente Nardin gli ha regalato oggi. Così Vicenza, con i suoi sacrari, salirà sul tetto del mondo.
Il progetto
L’alta Via della Grande Guerra AVGG è un percorso escursionistico di valenza storica, culturale e ambientale che unisce i quattro sacrari militari della provincia di Vicenza (Pasubio, Cimone, Asiago, Grappa), luoghi che rappresentano il fulcro tangibile della nostra memoria e della nostra libertà. Da questa via principale si diramano oltre 200 chilometri di sentieri che permettono di raggiungere vari siti che negli ultimi anni sono stati oggetto di interventi di recupero e valorizzazione e che oggi rappresentano un vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra.
L’Ecomuseo Grande Guerra si compone di edifici della memoria (sacrari militari, musei, centri visita), campi aperti (areale del Pasubio, del Novegno Priaforà, del Cimone, dell’Ortigara, di M. Zebio, complesso M. Melette, M. Fior e Castelbomberto, M. Cengio, ecc.), fortezze italiane (Forte Corbin, Forte Campolongo, Forte Interrotto, Forte Verena, Forte Lisser, ecc.) e quelle austroungariche nel limitrofo altipiano delle Vezzene (Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Spitz di Vezzena, ecc.).
Grazie al progetto sono stati realizzati interventi di manutenzione dei sentieri e di vie di accesso, recupero di baraccamenti e ricoveri, postazioni di artiglieria, lapidi e cippi commemorativi. Le aree di interesse sono state bonificate da eventuali residuati bellici e ripulite con taglio degli arbusti e della vegetazione infestante, i tratti pericolosi o pericolanti sono stati messi in sicurezza .
Per una maggiore fruibilità e comprensione dei fatti accaduti, sono state posizionate tabelle informative e una adeguata segnaletica.
L’importo del progetto ammonta a circa 1 milione di euro, in buona parte finanziato dalla Regione Veneto (circa 700.000 euro, fondi del Ministero dei Beni Culturali) e per il resto a carico di Provincia e Comuni.
L’Alta Via della Grande Guerra è anche un percorso escursionistico di valenza ambientale, percorribile in più giornate e in più tratte, adatto alle famiglie, ai bambini e accessibile in molti tratti anche alle persone con disabilità, opportunamente equipaggiate e accompagnate. E’ un modo per riscoprire il cammino nel silenzio dei boschi, trascorrendo una notte in baita o gustando nei rifugi i sapori intensi della cucina di montagna. Vivendo a pieno un territorio unico al mondo. Con ricadute turistiche importanti che sono strettamente collegate alla riqualificazione del tessuto economico e sociale di paesi, contrade ed elementi puntuali del territorio come rifugi, baite, agriturismi.
AVGG intende anche essere un’azione di promozione nell’offerta turistica locale con la possibilità, grazie anche ai finanziamenti europei, di recuperare malghe, baite, rifugi, alberghi individuati nella cartografia di progetto come elementi di appoggio nelle varie tratte di percorrenza del sentiero. Per raggiungere questo ulteriore obiettivo, la Provincia di Vicenza ha sottoscritto un accordo con il Bim Bacchiglione che, attraverso l’agenzia Alda, si occupa di far conoscere e sviluppare il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra.
Il progetto Alta Via della Grande Guerra è dettagliatamente descritto nel sito dedicato avgg.provincia.vicenza.it
c.s
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