I comuni dell’altopiano sembrano essere sotto attacco da parte dei villeggianti in questa calda estate. Dopo gli attacchi nei confronti del comune di Gallio per il cantiere aperto in pieno centro e il degrado delle vie del paese, a finire nel mirino delle critiche è Asiago.
Nei giorni scorsi sulle vetrine delle bacheche del centro sono apparsi dei volantini anonimi che, accanto all’immagine di una signorina in procinto di partire con valigia appresso e amico a quattro zampe in braccio, invitano i turisti a scegliere altre mete per le loro vacanze. Le accuse mosse, più che al territorio ai suoi abitanti, dall’autore che afferma di essere un proprietario di seconda casa, raccontano una società suddivisa per clan, dove tutti portano lo stesso cognome, il sindaco Rigoni Stern compreso, e nella quale vigerebbe il tacito accordo di riservare favoritismi ai soli residenti. “Gli episodi discriminatori verso i non residenti li vivo nel quotidiano, troppi per elencarli tutti”, dice l’autore senza identità. Dalle sanzioni non comminate ai residenti che parcheggiano tutto il giorno in zona blu senza pagare il ticket alla fila nei negozi dove verrebbero avvantaggiati i compaesani a discapito dei turisti.
Chi scrive lascia fuori dalla massa dei commercianti ingiusti e scortesi alcune “mosche bianche”, ma conclude invitando gli altri villeggianti a unirsi alla lotta contro Asiago, scegliendo al contempo altre destinazioni turistiche: “L’altopiano offre pochi servizi come risorse attrattive – si legge – Ecco perché resteranno sempre e solo contadini e operai. Perciò scriviamo recensioni, segnaliamo gli atteggiamenti ingiusti e soprattutto portiamo il nostro denaro altrove, dove siamo più apprezzati e ospitati volentieri”.
Né da parte dell’amministrazione comunale né di Confcommercio è giunto un commento sull’accaduto, ma il sindaco Roberto Rigoni Stern, direttamente tirato in ballo nel volantino, avvisa: “L’imbrattamento è punito dal codice penale. Stiamo già risalendo al responsabile grazie al sistema di videosorveglianza comunale”.
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