Folate di vento indescrivibili e chicchi di grandine come albicocche. Sono questi gli elementi che hanno caratterizzato la nottata vicentina tra mercoledì e giovedì, con una grandinata spaventosa, che ha fatto danni importanti alle colture ed alle strutture delle aziende agricole vicentine ed alle abitazioni.
“Non è ancora possibile quantificare i danni precisi – spiega Coldiretti Vicenza – ma senza dubbio si cercherà nei prossimi giorni di fare delle stime il più possibile prossime alla realtà. Senza dubbio, invece, le zone più colpite dall’evento, che rappresenta chiaramente i cambiamenti climatici da tempo in atto, sono Caldogno, Rettorgole, Laghetto, Costabissara, Torreselle, Monteviale, Bolzano Vicentino, Monticello Conte Otto, il centro urbano di Vicenza e parte dell’Alto Vicentino”.
Secondo Coldiretti nelle regioni del nord Italia si sono abbattuti in un solo giorno ben 38 tempeste di acqua, vento, pioggia e grandine, che hanno colpito città e campagne, da ovest ad est della Penisola. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database), in riferimento agli eventi estremi che hanno segnato il settentrione mentre nel resto d’Italia è allerta per le ondate di calore.
“Un’anomalia climatica che ha creato molti danni all’agricoltura, dove il maltempo ha colpito campi di grano, piante da frutta ed ortaggi, ma provocato anche frane e smottamenti. La grandine è la più dannosa in questa fase stagionale, per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si tratta di un evento climatico avverso sempre più frequente, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi, che è aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis con danni che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate, secondo l’Asnacodi”.
Gli eventi estremi sono alimentati dall’energia termica che si accumula in atmosfera in un 2023, che si classifica finora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre, con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primo semestre del 2023.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche nel Vicentino, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Vicenza – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola importanti”.
c.s
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