Nuovo Consiglio di Amministrazione per GAL Montagna Vicentina. Riuniti in assemblea, presieduta da Dino Panozzo (presidente in carica) e Irene Gasparella (direttrice del GAL), dopo aver ascoltato le presentazioni dei candidati, i soci hanno eletto i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione, che guiderà il GAL per il quinquennio 2023-2027. Le preferenze sono andate a Dino Panozzo (rappresentante di Coldiretti Vicenza), Agostino Bonomo (rappresentante di Confartigianato Vicenza), Fabio Zampieri (rappresentante di Confcommercio Vicenza,), Alessio Barolo (rappresentante del Comune di Asiago), Manuel Consolaro (in rappresentanza del Comune di Crespadoro). Tutti i gruppi di interesse inclusi nel partenariato del GAL sono così rappresentati in modo equilibrato. Il nuovo Presidente sarà scelto tra i consiglieri nella prima riunione, e in ogni caso entro la prima metà di giugno, poiché spetterà a lui l’incarico di presentare in Regione la strategia di sviluppo elaborata per i prossimi anni.
Nel suo discorso di saluto, il Presidente uscente, che resta in carica fino a nuova nomina, ha ribadito il valore intrinseco del GAL che sta nel suo modo di operare, di progettare e realizzare idee che nascono dal territorio, e ad esso ritornano, in azioni concrete che vanno a beneficio dell’intera popolazione, ringraziando i consiglieri che si sono messi a disposizione per il bene di tutta la montagna vicentina, e che hanno creato un gruppo affiatato, che ha lavorato dando sempre il meglio. Nella programmazione 2014-2022 il GAL è cresciuto, con ben 10 nuovi soci, arrivando oggi a contarne 35, di cui 28 pubblici e 7 privati. Panozzo ha infine auspicato che la compagine societaria possa estendersi ulteriormente, coinvolgendo in particolare soggetti privati, in modo da avere una sempre maggiore rappresentanza di tutte le aree interessate e di tutte le componenti economiche e sociali chiamate a fare rete e a collaborare per uno sviluppo virtuoso della montagna.
La composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione riflette questo desiderio di coinvolgere in modo ampio l’intero territorio rurale del Vicentino: non solo la montagna, ma anche le aree di collina contermini, spaziando da Est a Ovest in una zona ampia e con molte specificità, che saranno oggetto della programmazione che si sta definendo in questo periodo.
La prossima strategia, che verrà presentata entro metà agosto, presuppone l’approccio partecipativo dal basso verso l’alto che caratterizza il LEADER. Tutte le politiche territoriali saranno mirate al macro obiettivo del contrasto allo spopolamento e si realizzeranno anche attraverso il nuovo modello dei progetti di comunità che la Regione promuove per il coinvolgimento diretto della comunità locale sia nella fase di individuazione dei fabbisogni che in quella di implementazione del Progetto.
Un territorio che attrae imprese, con opportunità di lavoro, e nuovi residenti, con servizi che migliorano la vivibilità per tutte le fasce di età, si realizza lungo gli assi portanti dello sviluppo di un piano per la mobilità sostenibile e il potenziamento dell’infrastruttura digitale (copertura internet veloce), servizi che hanno risvolti nella cura dei più deboli; si dovrà puntare inoltre ad incentivare la residenzialità, con incentivi mirati e ravvivando la centralità delle contrade, attivando quei meccanismi di fiducia che rendono coese le comunità.
Sul fronte dell’innovazione e diversificazione dell’economia, il futuro è rappresentato dalle comunità energetiche, con l’obiettivo di arrivare alla produzione di energia da fonti rinnovabili; sarà inoltre importante potenziare le professioni di montagna, per avere una crescita economica legata alle tipicità locali, puntando ai prodotti che godono di certificazioni e valorizzando la filiera del legno.
Nel chiudere il mandato, iniziato nel 2014 e protrattosi eccezionalmente fino al 2022, grazie alla proroga dei termini dovuta alla pandemia, il presidente ha ripercorso i punti salienti del programma, che è stato interamente rispettato, secondo i tre grandi obiettivi che si era prefissato, ovvero sostenere l’innovazione dei sistemi produttivi locali e favorire la nascita di filiere, anche multisettore; conservare, gestire e valorizzare le risorse naturali, paesaggistiche e culturali; valorizzare la vocazionalità territoriale, con una gestione sostenibile delle risorse.
Dall’attività di autovalutazione, relativa all’attuazione del programma in fase di conclusione, emerge come il GAL abbia pubblicato 39 bandi, grazie ai quali sono stati finanziati 185progetti, per una cifra di oltre 9,5 milioni di euro che hanno generato investimenti per quasi 17 milioni di euro complessivamente.
Il GAL si conferma strumento prezioso per realizzare una politica di concertazione, proponendo un modello di governance del territorio che consente da una parte di ottimizzare gli investimenti, dall’altra, grazie al partenariato pubblico-privato, di aprire possibilità altrimenti non disponibili per i singoli soggetti.
C.s
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