Soccorso Alpino e Speleologico Veneto: “Mancano le basi dell’andare in montagna”

Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS - Evitiamo i rischi in montagna

Evitiamo i rischi in montagna” è l’esortazione, se così si può dire, del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto che ha voluto ancora una volta spiegare quanto sia di vitale importanza seguire almeno alcune delle regole fondamentali per chi vive la montagna, soprattutto visto il notevole aumento degli interventi che hanno coinvolto i soccorritori volontari nell’ultimo anno.

Mancano le basi dell’andare in montagna, proprio l’abbiccì della sicurezza, in tante persone che hanno iniziato a frequentarla” il commento del Soccorso Alpino che “pur nella certezza che non esista il rischio zero, continueremo sempre a suggerire azioni e comportamenti da tenere, per cercare di evitarlo il più possibile”.

Ecco alcune regole importanti

  • Consultare sempre il bollettino meteo e, se si decide di partire, una volta sul posto osservare l’evoluzione del tempo attorno a noi. Se i segnali di perturbazione in arrivo sono abbastanza evidenti e non siamo certi di concludere il nostro giro, forse sarebbe meglio rinunciare.
  • Dotiamoci sempre di abbigliamento, attrezzatura e calzature adeguate. In ferrata è fondamentale il kit completo e soprattutto indossare il casco: dall’alto può cadere di tutto.
  • Con la pioggia anche sentieri e prati ripidi possono diventare scivoli insidiosi. La roccia bagnata ancora di più. Risalire un sentiero attrezzato bagnato richiede molto più sforzo, tempo e fatica ed è facile che da sopra cada materiale. Con la pioggia possono manifestarsi temporali, non è augurabile trovarsi attaccati a un cavo metallico in quota all’arrivo delle scariche.
  • Non lasciamo MAI nessuno da solo.

Un esempio

Domenica scorsa una squadra del Soccorso Alpino è intervenuta sotto la pioggia battente per aiutare un ragazzo bloccato ai piedi di un tratto verticale lungo una via ferrata.
Malgrado le previsioni avverse, il giovane era partito in mattinata con un amico per risalire il percorso attrezzato. Lui, arrivato nel punto impegnativo, si era fermato incapace di proseguire o tornare sui propri passi, mentre l’amico, che lo precedeva, aveva proseguito lasciandolo da solo.
Una squadra di 4 tecnici, che era impegnata in un momento formativo, impiegando un’ora e mezza tra i vari spostamenti con mezzi e a piedi, ha quindi raggiunto l’escursionista, risalendo la ferrata. Dopo averlo assicurato, i soccorritori lo hanno calato una sessantina di metri fino al sentiero sottostante, per poi risalire con lui, legato in corda corta, un altro pezzo attrezzato e accompagnarlo fino al rifugio più vicino.
Nel rientro poi, i soccorritori hanno incrociato anche l’amico che aveva concluso l’itinerario.


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