Dopo le risposte di SVT e IAT di Vicenza alla lettera della nostra lettrice, Loredana Pilati, che lamentava la mancanza di un’adeguata rete di trasporto pubblico in e per l’altopiano, il dibattito prosegue con Pilati stessa che ha voluto fornire ulteriori precisazioni attraverso una contro-replica.
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“Spett.le redazione,
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a seguito delle risposte pubblicate mi preme riportare alcune precisazioni, che – per non dilungarmi eccessivamente – ho in parte tralasciato nella sintesi. Così mi scuso fin da subito per la lungaggine.
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Innanzitutto: i quadri orari affissi alla fermata della piazza di Conco (di cui allego foto) sono discordanti da ciò che è reperibile sul sito. Se lo non fossero, si prestano ben poco a una lettura intuitiva. Mancherebbe anche la nota che sono consultabili e scaricabili dal web.
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Da qui è sorto il senso di smarrimento che mi ha spinto a contattare, prima l’Ufficio Turistico di Vicenza (quello di Asiago è chiuso il martedì per 10 mesi all’anno), e, dietro loro suggerimento, la SVT.
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Io non “sparo nel mucchio”, ma riporto una ben precisa circostanza, e ben chiara: il collegamento da Conco a Vicenza, per arrivarci nel primo pomeriggio di un martedì qualsiasi. Qui mi pare che siano altri “a sparare nel mucchio” citando come prova a discarico richieste incomplete e bizzarre.
Il personale dell’Ufficio, tuttavia, è stato molto più paziente e disponibile della penna che ha risposto alla mia lettera. Ma la persona che mi ha fornito le indicazioni era un po’ incerta, gli orari suggeriti erano discordanti dalle informazioni raccolte in paese, alla fermata di Conco e al bar del centro. Così, per scrupolo, mi ha suggerito di interpellare direttamente la SVT, appunto. Fosse stato così facile attingere le informazioni dal web, forse non sarebbe stato necessario, mi verrebbe da pensare.
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Ho quindi chiamato la SVT. Il call center mi fornisce degli orari, ma con nessuna fermata nella piazza di Conco: l’unica fermata a Conco – mi dice – è in Val Lastaro. Che, per chi non fosse pratico della zona, è a circa 5,6 km (in salita) dal centro del paese, non proprio pratico per chi non è automunito. Ma, tant’è, era un problema mio, mi è stato detto.
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Ciò che ho cercato di evidenziare, e che forse non è stato pienamente colto, è che per chi non è del posto, per chi non conosce i percorsi, o non sa interpretare le varie sigle di orari, ecc. non è così intuitivo recuperare tutte le informazioni sui trasporti: le persone con cui ho parlato al telefono qualche evidente difficoltà di interpretazione l’hanno avuta. Un meta-motore – con SVT e Girardi, o altro ancora – che fornisca ogni opportunità di collegamento tra la pianura e l’Altopiano, esiste? Incentivare l’uso di un’App come Blablacar? O, ancora, perché non mettere alle fermate un QRCode ben visibile con le informazioni utili? A Torino, ad esempio, ogni fermata ha un QRCode che permette di vedere l’orario completo e informa sul primo passaggio disponibile.
Invece, se per ipotesi voglio andare da Conco a Bassano il giovedì mattina, mi sto ancora chiedendo perché ci siano due passaggi alle 6.52 con lo stesso orario di partenza e lo stesso di arrivo, ma con prezzi diversi. Tanto per dire.
Invece, se per ipotesi voglio andare da Conco a Bassano il giovedì mattina, mi sto ancora chiedendo perché ci siano due passaggi alle 6.52 con lo stesso orario di partenza e lo stesso di arrivo, ma con prezzi diversi. Tanto per dire.
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Inoltre, fatto ancor più grave, è che si tengono in gran conto studenti, lavoratori e turisti (ma solo estivi): e gli altri? I residenti – pensionati, disoccuppati, liberi professionisti o altro – che vogliano spostarsi ecologicamente, senza usare la macchina? O che non l’abbiano proprio…
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No, non mi appaga il fatto che “nel periodo estivo”, per tre mesi all’anno il servizio sia potenziato, voglio potermi muovere anche negli altri nove mesi dell’anno!
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Bisogna investire sui servizi per gli anziani, per coloro che non sono automuniti o che non possono più guidare per raggiunta età anagrafica. O anche solo per coloro che hanno fatto una scelta ecologica di trasporto, visto che essendo in montagna la bicicletta non è proprio il mezzo ideale per spostarsi. Soprattutto per chi ha una certa età… Poi non lamentate che si svuotino i paesi e le comunità montane.
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Questo era il mio invito, alla luce dell’esperienza nella quale sono incappata. Invito rivolto agli amministratori, in primis, a cui la lettera era prioritariamente indirizzata.
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Ma ho ricevuto solo risposte piccate, e solo dagli uffici.
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Rispondo da Torino. Non ci crederete, ma sono riuscita a trovare una corriera che mi portasse a Vicenza per prendere il treno. Una corriera guidata da Naima, una donna di cui Giulia Solomita, la prima donna autista di autobus, sarebbe orgogliosa. Naima è cortese e sorridente, saluta ogni passeggero, ogni santo passeggero che scenda dal suo autobus, con un “buona giornata!” e un sorriso che rende il gesto non convenzionale.
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La sua gentilezza mi ripaga del tono poco opportuno delle risposte ricevute.
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Come ha scritto la SVT: tutto è migliorabile. E i cittadini vanno sempre ascoltati. Anche se si pensa che siano in equivoco, in torto o che non abbiano ben compreso le procedure.”
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Loredana Pilati
Trasporto pubblico sull’altopiano: la replica di SVT alla lettera della nostra lettrice
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