Si è conclusa con un’ordinanza di archiviazione la denuncia per diffamazione sporta dalla sindaca di Roana, Elisabetta Magnabosco, seguita dai componenti della giunta Cesare Azzolini, Christian Vellar, Ugo Tessari, Mauro Corà, Giulia Mosele, Andrea Di Marco e dai due volontari del Comune Valentina Rigoni e Michael Flossi contro la senior editor della testata giornalistica 7 Comuni Online, Valentina Costantin, patrocinata dall’avvocato Riccardo Todesco.
La vicenda è iniziata due anni fa, nel 2021, quando la redazione di questo quotidiano aveva pubblicato un’inchiesta incentrata sulla seggiovia esaposto della ski area Verena, appena installata ma inspiegabilmente non ancora collaudata in vista dell’imminente stagione invernale. L’excursus sulla vita societaria della ski area, dalla sua fondazione ai giorni nostri, era stato essenziale per permettere ai lettori di comprenderne l’evoluzione negli anni, fino ad arrivare ad un documento esclusivo del quale la redazione era entrata in possesso. Si trattava di un audio nel quale era possibile ascoltare la sindaca Magnabosco mentre canticchiava un motivetto del gruppo Il Pagante in voga in quel periodo, il cui testo era stato rivisto adattandolo al contesto dei comprensori sciistici dell’altopiano. Una canterellata che la stessa Sindaca aveva avuto la premura di inviare in un gruppo su Whatsapp e che, chiaramente senza secondi fini, risultava coerente col tema trattato nel articolo.
Da qui la denuncia sporta contro la Costantin, collaboratrice del quotidiano, presa di mira dai querelanti come ipotetica autrice materiale dell’inchiesta e quindi ritenuta colpevole del reato di diffamazione.
Magnabosco e gli altri querelanti, rappresentati dall’avvocato Mauro Zebele, collaboratore esterno dello studio Chiodetto incaricato dalla sindaca per la controversa vicenda tra il Comune di Roana e l’imprenditore Angelo Roffo, si erano opposti alla richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero Alessandra Block, portando la causa in una delle aule di Borgo Berga lo scorso 22 novembre.
Dopo oltre tre mesi di attesa il giudice per le indagini preliminari Nicolò Gianesini ha quindi emesso la propria ordinanza di archiviazione del procedimento penale, ritenendo fondate le motivazioni addotte dal pm e dalla difesa e scagionando l’imputata, in quanto non sussistono elementi determinanti una qualsivoglia forma di responsabilità penale in capo alla Costantin.
L’inchiesta finita sotto la lente d’ingrandimento
L’inchiesta: slalom tra gli atti relativi alla ski area Verena
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