A volte ci piace fermarci per qualche istante ed ammirare le “vecchie” case situate al Col Bartaise. Edifici che in tempi passati venivano utilizzati come stalle, ripostigli e anche abitazioni. Pensiamo e riflettiamo sull’importanza che hanno ricoperto negli anni. Sono luoghi che racchiudono una grande storia per le famiglie della nostra comunità, custodiscono l’amore per la nostra terra, il nostro territorio.
La costruzione curata nei piccoli dettagli con materiali recuperati in loco e che spesso nasconde grandi sacrifici fatti dai nostri nonni. Quale futuro per questi edifici che rappresentano un immagine così chiara delle nostre radici, della nostra identità?
Forse bisognerebbe fermarsi e riflettere sulle potenzialità del nostro paese. Togliere l’attenzione sulle grandi opere e concentrarsi invece sulle piccole cose. Noi giovani spesso non ci sentiamo ascoltati, vorremmo esserlo di più perché nel nostro territorio crediamo fortemente e sappiamo che il futuro del nostro paese dipende soprattutto dalle scelte di oggi. Come invertire dunque l’abbandono della montagna? Facendo squadra, sostenendo idee, iniziative e l’economia locale.
Valorizzare i giovani che come noi decidono di restare in questo luogo che con orgoglio promuoviamo e valorizziamo, casa.
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