“Il movimento, a qualsiasi età è la prima forma di prevenzione. Sedentarietà e inattività fisica sono problemi di salute pubblica complessi, causati da più fattori che interagiscono tra loro e contribuiscono significativamente all’incidenza delle malattie croniche, ostacolando un invecchiamento in buona salute. In quest’ottica si colloca la creazione della “Rete Regionale Comuni attivi, un progetto che vede interessato non solo il mondo della sanità, ma anche le amministrazioni locali, in sinergia. Ai Comuni che completeranno tutti i passi previsti dal processo verrà rilasciato un logo, che attesta il percorso fatto, lo inserisce nella rete regionale e rappresenta un impegno effettivo del Comune nel promuovere uno stile di vita attivo per la salute dei suoi cittadini. Il Logo proposto rafforza la campagna di comunicazione VIVO BENE VENETO creata a supporto del Piano Prevenzione, che invita alla responsabilità sia individuale sia della comunità per il benessere. Con il Piano Regionale Prevenzione 2020-2025 la Regione del Veneto intende quindi promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età, anche attraverso processi di inclusione ed aggregazione, per contrastare il carico di malattie croniche e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Nel perseguire questo importante obiettivo, il Piano intende promuovere la realizzazione di ambienti che facilitano l’adozione di comportamenti salutari”, così Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e Sociale della Regione Veneto commenta il progetto “Rete Regionale Comuni Attivi”.
Nello specifico, il programma PP2 “Comunità attive” del PRP 2020-2025 prevede che le AULSS del territorio promuovano l’adesione, da parte dei Comuni, alla rete supportandoli nel divenire Comuni Attivi. Ai Comuni viene chiesto di attivare sul proprio territorio dei programmi di promozione dell’attività fisica per tutte le fasce di età e di attivare almeno un intervento integrato finalizzato alla creazione e valorizzazione di contesti urbani favorevoli alla promozione di uno stile di vita attivo. Il progetto è molto articolato: al comune che aderisce alla rete si propone, quindi, di attuare una strategia multicomponente e multitarget per la lotta alla sedentarietà, indirizzata a tutta la popolazione (bambini e ragazzi, adulti, anziani) e in tutti i setting, ponendo particolare attenzione alle categorie a rischio per presenza di patologie croniche o difficilmente raggiungibili per condizioni sociali ed economiche svantaggiate, in modo tale da garantire equità e contrasto alle disuguaglianze di salute.
“A livello di comunità è importante incentivare l’attività fisica anche promuovendo la creazione di contesti favorevoli, attraverso la rigenerazione urbana, la mobilità sostenibile e la creazione di aree verdi e spazi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili anche a persone anziane o fragili. – continua l’assessore Lanzarin – La promozione e la pratica dell’attività fisica rappresentano un rilevante investimento per la popolazione, l’economia e la sostenibilità ambientale, dal momento che i benefici che producono vanno oltre la salute fisica e mentale”.
A livello aziendale è stato istituito un tavolo intersettoriale per garantire la partecipazione di tutti gli stakeholders all’attuazione di questo processo di trasformazione dei Comuni in Comuni Attivi. Mentre a livello regionale, con Dgr n. 1505 del 22.11.2022, è stato istituito l’Osservatorio Urban Health con il ruolo di promuovere sul territorio la diffusione e conoscenza degli ambienti salutogenici, orientare le azioni nelle politiche urbane verso obiettivi che promuovano i determinanti ambientali e sociali favorevoli alla salute urbana, promuovere momenti di formazione sulle diverse tematiche dell’Urban Health e fornire supporto alle AULSS per la progettazione e attuazione di interventi di rigenerazione urbana.
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