“Non facciamo confusione causando un danno all’immagine delle attività del commercio al dettaglio di Asiago: nel nostro comune non è stata individuata nessuna “boutique” che venderebbe capi di moda contraffatti. Le notizie apparse in queste ore sul web riguardano una vicenda che ha preso origine ad Asiago – dove alcuni articoli poi risultati, appunto, falsi, erano stati venduti da un espositore in un mercatino dell’antiquariato -, ma che si è immediatamente sviluppata fuori dal territorio dell’Altopiano. In quell’occasione, su segnalazione proprio dei commercianti asiaghesi e grazie alla collaborazione con l’assessore Nicola Lobbia, le forze dell’ordine avevano avviato dei controlli. Le indagini – a quanto si apprende da fonti di stampa – hanno infatti portato all’individuazione a Cassola di un’autorimessa adibita a show room di prodotti che risulterebbero contraffatti. Chiaro dunque che tutta questa vicenda nulla ha a che fare e a che vedere con alcun operatore commerciale della nostra città e del territorio dell’Altopiano”.
Così Marianna Lievore, presidente del Mandamento Confcommercio di Asiago sulla vicenda relativa alla scoperta, da parte della Guardia di Finanza, di un immobile show-room contenente un’ingente quantità di prodotti che riprodurrebbero brand nazionali ed internazionali.
C. stampa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline