Tredicesima: a Natale oltre 600 milioni di euro ai vicentini. Un terzo in fumo per pagare le bollette

Più di un vicentino su tre (36%) che riceverà la tredicesima quest’anno dovrà destinarla per la maggior parte al pagamento di bollette, mutui, rate e tasse come l’Imu, in scadenza nei prossimi giorni. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia che una percentuale quasi analoga (35%) la userà per le spese di Natale.

L‘appuntamento con la tredicesima per un importo stimato in oltre 600 milioni di euro – spiega Coldiretti Vicenzaaiuta i vicentini ad affrontare i forti rincari determinati dai costi energetici, ma coincide anche con il saldo dell’Imu, che rappresenta una componente importante del peso fiscale di fine anno. Da segnalare, peraltro, che quest’anno appena il 25% potrà destinarla al risparmio, di fronte alle incertezze sul futuro, mentre il restante 4% ha altri programmi”.

Complessivamente la spesa dei vicentini per i regali di Natale sarà quest’anno di 177 euro a testa, in calo del 7% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente della crisi economica, con l’aumento dell’inflazione ed i rincari in bolletta. Per una maggioranza del 42%, i vicentini conterranno il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro ed un altro 15% si spingerà a 300 euro. Ma c’è anche un 8% che spenderà tra 300 e 500 euro, un 2% che arriverà a 1.000 e una ristrettissima minoranza dell’1% che supererà i 2000 euro. Gli altri non hanno ancora deciso quanto spendere.

Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e soprattutto l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione. “Da segnalare – conclude Coldiretti Vicenza – la preferenza accordata all’acquisto di prodotti made in Italy, anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro”.


c.s

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