“Mancano all’appello 45mila medici, un gap negativo che richiede anni per essere colmato. Non è assolutamente per mancare di rispetto ai nuovi assunti, ci mancherebbe, ma un medico in perfetta salute, con un curriculum di ricerca e studi di alto livello, con un bagaglio professionale unico, con alle spalle centinaia di migliaia di ore in sala operatoria magari a fare trapianti di cuore e polmoni, non capisco perché a 70 anni dovrebbe appendere il camice al chiodo. Paradossalmente, questo stesso medico potrebbe attraversare la strada iniziando a lavorare per una struttura privata”.
Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione dell’inaugurazione delle nuove sale operatorie ibride ad alta integrazione dell’Azienda Università Ospedale di Padova.
“Non ce l’ho con i privati, ma ho l’obbligo di difendere gli investimenti che il sistema sanitario regionale ha fatto nel corso degli anni e con essi anche le professionalità incardinate – prosegue il Governatore -. Sono quasi tremila i medici con meno di 75 anni che potenzialmente potrebbero essere impiegati in Veneto. Il problema va risolto a monte, ma una via è quella di creare i presupposti perché questi medici restino al lavoro, su base volontaria, offrendo loro l’opportunità di continuare a collaborare nel pubblico come farebbero nel privato”.
C. stampa Reg. Veneto
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