Daniele Orsato, classe 1975: non più un giovane, eppure sarà l’unica eccellenza atletica italiana ai Campionati Mondiali di Calcio – Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar, dal 20 novembre al 18 dicembre prossimi venturi. Possiamo e dobbiamo ben essere fieri di Orsato, che ha ricevuto molteplici riconoscimenti, italiani ed internazionali, più recente punta di diamante di una scuola arbitrale, quella italiana, certamente non seconda alla Nazionale Italiana di calcio.
Daniele Orsato sarà anche l’unico veneto in Qatar: è nato il 23 novembre 1975 -festeggerà il suo 47esimo compleanno proprio “in servizio”!- a Montecchio Maggiore (VI) ed è cresciuto a Recoaro Terme (VI), è da sempre iscritto alla Sezione AIA di Schio (VI).
Schio è una cittadina poco nota a livello mainstream nazionale, ma per gli appassionati di calcio, e in particolare di arbitraggio, è tra le più note sezioni del paese. Fondata da poco più di 40 anni (tra luglio 1981 e maggio 1982) per distaccamento dalla Sezione di Vicenza, la Sezione di Schio “Aldo Frezza” ha giurisdizione su 35 Comuni del’Alto Vicentino.
Schio vanta almeno 3 dati di merito. Il primo: l’essere la prima Sezione che abbia espresso nei campionati di calcio nazionali una donna: Anna De Toni nella stagione calcistica 2005/2006 in Serie C1 e C2.
Il secondo è il più giovane arbitro esordiente in Serie A (18/01/2009, a 28 anni), Sebastiano Peruzzo, apparteneva alla Sezione di Schio.
E quindi, appunto, il pluripremiato Daniele Orsato: Premio Gennaro Marchese nel 2008, Premio Sportilia nel 2008 e nel 2013, Premio Giovanni Mauro nel 2012, Premio Nazionale del Calcio Siciliano nel 2015, Premio Concetto Lo Bello nel 2016, Premio Nazionale Stefano Farina nel 2019 e nel 2021, Miglior Arbitro dell’Anno IFFHS nel 2020, infine Premio Gianni Beschin nel 2022, sbaragliando la concorrenza in Italia al momento.
Orsato ha raggiunto le vette del calcio mondiale, e come ogni gigante non ha timore di rivelare i primi passi, proprio per dar forza a chi cominciasse oggi a praticare l’arbitraggio: “Certo che mi ricordo la prima partita. Esordienti, Chiampo-Zumar Tezze, campo di sabbia. Non ho fatto altro che guardare loro, i giocatori, che giocavano… In tutto ho fatto quattro fischi, l’inizio e la fine dei due tempi, la prima è andata così.”
Arbitrare può ben essere un buon modo per fare sport con qualche soddisfazione…e per chi si appassiona le emozioni non finiscono mai, come Orsato racconta riguardo alla chiamata che ricevette a maggio 2020: “Mi stavo allenando a Recoaro quando mi arriva una videochiamata da Roberto Rosetti, designatore della UEFA. Mi fa una domanda: Sei pronto per fare un’altra partita? Ma in quel periodo l’unica partita da giocare era la finale di Champions League tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco. Sono tornato a casa, mi sono seduto sul letto e ho pianto. Quando i miei figli mi hanno visto con le lacrime hanno capito subito che mi era stata assegnata la finale e ci siamo abbracciati. Devo dire che la notizia della designazione è stata un’emozione ancora più grande dell’arbitraggio.”
Orsato con la sua presenza in Qatar diverrà il quinto arbitro veneto ad andare ai Mondiali: un record per la Regione, prima in assoluto tra le regioni italiane. Prima di Orsato, hanno arbitrato le fasi finali dei Mondiali i veneti Giuseppe Scarpi in Italia nel 1934 e in Francia nel 1938, Aurelio Angonese nella Germania Ovest nel 1974, Paolo Casarin in Spagna nel 1982, Luigi Agnolin in Messico nel 1986 e in Italia nel 1990.
Come ogni ottimo allievo che si rispetti, Orsato ha avuto -e superato, ca va sans dire e senza offesa per i suoi eccellenti padrini sportivi- ottimi maestri e mentori, due in particolare. Claudio Pieri, che lo ha notato e supportato per la parte centrale della sua carriera, selezionandolo e promuovendolo prima (nel 2002) in CAN C (cioè serie C1 e C2, dove ha disputato 69 gare) e poi nel 2006 in CAN A-B (cioè Serie A e Serie B, allora e di nuovo dal 2020 unite in una unica lega), dove Orsato ha esordito il 17 dicembre con la gara Siena-Atalanta (1-1). L’altro maestro è Natalino Tagliapietra, già assistente in Serie A, che fu Presidente di Sezione proprio nei primi anni 2000 quando spiccarono il volo da Schio le eccellenze citate: “Mi scrive anche adesso, ogni partita” – ha raccontato Orsato parlando di Tagliapietra, durante la festa per i 40 anni della Sezione di Schio, a giugno scorso – “persino tra un tempo e l’altro. Quello che sono lo devo ai suo tanti insegnamenti e alla vicinanza che mi ha dimostrato in questi lunghi anni: non potrei avere osservatore migliore, anche se spero che al Mondiale non mi marchi così tanto stretto”. Testimonianza autentica di quanto, per quanto e forse perché proprio “solo in campo contro 22 uomini” durante la partita, la comunità sezionale sia elemento imprescindibile per il successo di un arbitro, e chiunque svolga questo sport, che ai massimi livelli è praticamente la professione principale, lo sa benissimo perché lo ha provato sulla e nella propria pelle.
Daniele Orsato ne ha fatta di strada: 41 partite arbitrate in Serie B, 19 in Coppa Italia, 263 in Serie A, su un totale di 538 match nelle leghe professionistiche.
Tra gli anni 2012 e 2015 si è affermato ai vertici del calcio italiano arbitrando 3 Finali di Coppa Italia (nel 2013, nel 2014 e nel 2015) e la finale della Viareggio Cup nel 2014, più recentemente nel 2021 ha arbitrato una finale playoff di Serie B.
L’11 novembre 2018 ha diretto la sua 200esima partita in Serie A, e il 24 giugno 2020 con la 226esima ha agganciato il primato fino ad allora detenuto dal già citato Luigi Agnolin di arbitro veneto con più gare dirette in Serie A.
A livello internazionale Orsato ha arbitrato 19 partite di Europa League e 46 di Champions League, esordendo proprio in quegli stessi anni: nel 2010 arbitra la sua prima sfida tra Nazionali maggiori il 20/10/2011 arbitra il suo primo match di Europa League, già a maggio 2012 arbitra la finale della Coppa di Romania, e dal 1 luglio 2015 fa parte della categoria ELITE degli arbitri UEFA.
Il 4 dicembre 2020 viene insignito dall’ IFFHS (International Federation of Football History & Statistics) del titolo di Miglior Arbitro del Mondo per la stagione 2020, ed è la definitiva consacrazione per Daniele Orsato, che il 23 agosto aveva diretto la finale di Champions League (ottavo italiano ad arbitrarne una) Paris Saint Germain – Bayern Muenchen (0-1) e che nel 2021 è stato convocato per i Campionati Europei di Calcio poi vinti dalla Nazionale Italiana. Ancora, Orsato ha arbitrato due semifinali di Champions League nel 2021 (Chelsea-Real Madrid) e nel 2022 (Real Madrid-Manchester City). Nel frattempo, con la sua 41esima direzione di gara il 15 febbraio 2022 (Paris Saint Germain-Real Madrid) è divenuto l’arbitro italiano con più presenze nella massima competizione europea, superando gli altrettanto eccellenti Nicola Rizzoli e Pierlugi Collina. Superare due “mostri sacri” dell’arbitraggio italiano è un onore insuperabile per Daniele Orsato.
E proprio pochi mesi fa ha ritrovato Collina sulla sua strada, al momento della selezione degli arbitri della fase finale del Campionato Mondiale di Calcio che partirà il 20 novembre prossimo. “Come sempre, il criterio che abbiamo utilizzato è ‘la qualità prima di tutto’ e gli ufficiali di gara selezionati rappresentano il più alto livello arbitrale a livello mondiale” – ha affermato a fine primavera scorsa Pierlugi Collina nella sua veste di presidente del Comitato Arbitrale della FIFA – “La Coppa del Mondo 2018 ha avuto molto successo, anche per l’alto standard arbitrale, e faremo del nostro meglio per essere ancora migliori tra qualche mese in Qatar”.
Daniele Orsato non sarà però solo, e sarà per così dire il “capitano” della squadra arbitrale italiana composta anche dagli assistenti Ciro Carbone e Alessandro Giallatini e dagli arbitri VAR Massimiliano Irrati e Paolo Valeri. Squadra affiatata e di lungo corso: la terna con Carbone e Giallatini è quella sua da tempo, e con Irrati e Valeri avevano costituito la delegazione VAR per i Mondiali del 2018 in Russia.
Orsato arbitrerà quindi in Qatar, più partite, e sarà per così dire avvantaggiato dal fatto che la nostra Nazionale non partecipa, purtroppo, a questa edizione del Mondiale, e quindi a maggior ragione Orsato non ha alcun ostacolo ad arrivare ad arbitrare la finale che si terrà il 18 dicembre prossimo a Luisail (24 chilometri a nord di Doha, la capitale del Qatar).
A chi gli chiede quali siano i 5 momenti clou della sua carriera arbitrale Orsato aveva risposto così: “Partirei dal 2006 che coincide con la mia promozione in serie A e con la nascita del primo figlio, Gabriel; a questo affiancherei il 2010 quando nasce il mio secondo figlio, Wiliam, e divento arbitro internazionale. Poi la designazione per la finale di Champions dell’agosto 2020 con l’abbraccio dei miei figli e poi l’Europeo dell’anno scorso… La quinta? Deve ancora arrivare, incrociamo le dita perché coincida con il Mondiale in Qatar.”
A lui e al suo gruppo resta solamente da mostrare una ottima condizione fisica e prestazioni eccellenti: in bocca al lupo al più eccellente italiano in Qatar, Daniele Orsato!
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