L’intervento di rimboschimento di Marcesina, rientra tra le attività che la Regione del Veneto svolge per assicurare la conservazione e il risanamento dell’ambiente, promuovendo la difesa idrogeologica del territorio, la conservazione del suolo e dell’ambiente naturale, la valorizzazione del patrimonio silvo-pastorale, la produzione legnosa, la tutela del paesaggio, il recupero alla fertilità dei suoli depauperati e degradati.
Un’attività, un impegno, preso dalla Regione Veneto già all’indomani della tempesta Vaia, esplicato con l’impegno dell’intera Giunta regionale sotto la guida del commissario all’emergenza, il Presidente Luca Zaia, il quale ha voluto che l’intera struttura istituzionale della Regione fosse impegnata con grande impegno per poter dare risposte al territorio ferito.
“Si tratta di un progetto regionale di ampio respiro, che nasce da una delibera di Giunta, – ha spiegato l’Assessore al Dissesto Idrogeologico e all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin – a cui fanno seguito interventi di natura mista pubblico/privata, che si aggiungono alle centinaia di interventi posti in essere in questi anni dai nostri servizi forestali e dalle nostre maestranze di Veneto Agricoltura e di Arpav. Tra questi, ad esempio, in provincia di Belluno, ricordo i più recenti: due completati lo scorso anno, uno ad Alleghe e l’altro nel Comelico a Val Visdende, mentre quest’anno per l’Agordino la progettualità ha riguardato Livinallongo”.
Grazie a questa delibera di Giunta (573/2021) si è approvato uno schema di convenzione tra Regione Veneto con le sue strutture operative ed i soggetti privati finanziatori degli interventi di rimboschimento. In base a questa convenzione la Regione del Veneto progetta e coordina l’iniziativa, fornisce gratuitamente il materiale forestale di propagazione e altresì una valutazione ambientale dell’iniziativa, mentre i soggetti privati finanziatori provvedono alla realizzazione del rimboschimento.
“La Tempesta Vaia – ha ricordato Bottacin – ha determinato nel nostro territorio regionale la distruzione di circa 20.000 ettari di superficie forestale, il 4,4% del totale con circa 3 milioni di metri cubi di schianti“.
La distruzione delle superfici forestali ha annullato le molteplici funzioni fornite dai boschi colpiti: produttiva, protettiva, naturalistica, ambientale, paesaggistica e turistico- ricreativa.
“Abbiamo perciò rilevato da subito la necessità di intervenire nei boschi – prosegue l’Assessore veneto – anche attraverso lavori di rimboschimento, al fine di ripristinare la copertura necessaria a ricostituirne le funzioni. In tale percorso, oltre alla sempre preziosa collaborazione dei Comuni, abbiamo trovato anche importanti realtà imprenditoriali che hanno manifestato la loro disponibilità a contribuire a finanziare interventi mirati di ricostituzione del patrimonio forestale e ambientale distrutto da Vaia“.
“Il progetto nella piana di Marcesina – conclude Bottacin – è dunque il frutto di una di queste collaborazioni, per la quale ringrazio la FITT SPA di Sandrigo, Legambiente, Coldiretti Vicenza e il Comune di Enego. Una splendida iniziativa, che non ha solo il significato della messa a dimora del bosco e il recupero dei pascoli di questa piana, ma valorizza e rende ulteriormente prezioso il grande lavoro messo in campo in questi anni per ripristinare il territorio dopo Vaia“.
c.s
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