Si è conclusa il 1° novembre la mostra Ligabue. Un altro mondo tenutasi presso il Museo Le Carceri di Asiago.
Inaugurata lo scorso 27 maggio, l’esposizione, composta da 74 opere, ha registrato oltre 16 mila visitatori, tutti entusiasti di aver potuto ammirare i capolavori del grande Maestro esposti nella suggestiva location del Museo Le Carceri. A corredo dell’evento espositivo, un costante susseguirsi di visite guidate, presentazioni di mostra e laboratori didattici che hanno coinvolto visitatori di tutte le età. Eventi resi possibili grazie alla recente gestione da parte di Asiago Turismo, che attualmente si occupa dell’organizzazione della struttura e delle mostre esposte.
“La mostra ha registrato un successo di pubblico oltre le aspettative, grazie anche ad un allestimento che ha riscosso ampio consenso tra i visitatori, un’esposizione che ha di fatto rilanciato il turismo culturale ad Asiago collegato ai grandi eventi – ha affermato il sindaco della Città di Asiago, Roberto Rigoni Stern – Numeri importanti, con un indotto economico che ha coperto integralmente l’importo di 80 mila euro stanziato per l’organizzazione. La mia determinazione nel portare l’evento in Altopiano ha avuto l’obiettivo di coinvolgere da vicino il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, una scelta che si è rivelata vincente. Non è un caso se lo scultore asiaghese Giovanni Paganin sarà il protagonista al celebre MART di Rovereto della prima mostra nazionale a lui dedicata. Nell’ottica di collaborazione con il sottosegretario Sgarbi, stiamo studiando un nuovo grande evento per la prossima stagione estiva.”
“Il Museo Le Carceri continua ad essere una vetrina prestigiosa per la nostra città e proprio qui, durante la stagione invernale, ospiteremo una nuova esposizione dedicata a Mario Rigoni Stern”, conclude Rigoni Stern.
“Questi mesi caratterizzati dalla riapertura del Museo Le Carceri, dopo i lunghi mesi di pandemia, con la grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio dall’Acqua, credo abbiano segnato una pietra miliare nel programma culturale asiaghese: abbiamo ammirato con sorpresa le migliaia di visitatori, di tutte le età, che hanno affollato le sale del Museo e si sono lasciati trasportare, attraverso le oltre 70 opere in mostra, nell’immaginifico mondo di Ligabue, costellato di tigri esotiche trasportate sulle rive del Po, sul fondale delle reminiscenze dei paesaggi svizzeri che avevano caratterizzato la travagliata infanzia dell’artista – ha dichiarato il Consigliere Comunale delegato alla Cultura, Michela Maria Rodeghiero – Un risultato importante, che dimostra quanto l’arte sappia coinvolgere il grande pubblico, frutto di una forte sinergia tra attori sociali e istituzionali che ringrazio sentitamente. Un ringraziamento particolare, oltre al Sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, che mi ha coinvolto in questa meravigliosa sfida, spetta a tutti coloro che in questi mesi hanno saputo mettere la loro professionalità al servizio di questa mostra: al Presidente Augusto Agosta Tota e tutta la Fondazione Ligabue, al personale del Museo Le Carceri e dell’Ufficio Cultura del Comune di Asiago, senza il cui prezioso contributo tutto questo non sarebbe stato possibile”.
Augusto Agosta Tota, in qualità di organizzatore e Presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma condivide la grande soddisfazione per il successo di pubblico ottenuto: “Dopo le continue restrizioni alle quali tutti noi siamo stati costretti nei tempi bui della pandemia, il desiderio delle persone di riappropriarsi dei luoghi della cultura ha trovato conferma negli oltre 16 mila visitatori che, in poco più di 5 mesi di apertura della mostra, hanno varcato le porte del Museo Le Carceri. Desidero, quindi innanzitutto ringraziare il pubblico che ha accolto così favorevolmente l’Arte di Antonio Ligabue oltre che, naturalmente, il Comune di Asiago, in particolar modo nella persona del Sindaco Roberto Rigoni Stern; gli enti promotori, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Unione Montana; i curatori Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi. Un ringraziamento, infine, alla Direttrice del Museo Le Carceri Dott.ssa Lucia Spolverini e a tutto lo staff, il cui lavoro ha contribuito in modo significativo a determinare il successo di questa mostra”.
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