Ilenia Ossato, una donna, una moglie, una giovane madre, una giovane navigatrice stroncata dalla malattia a soli 36 anni. Moglie di Raffaele e mamma di due splendidi ragazzi, con una grande passione dei rally.
In tanti hanno voluto ricordarla e, dopo qualche mese dalla sua prematura scomparsa, è nata una splendida iniziativa a favore della ‘Città della Speranza‘ che ha coinvolto un gruppo di 12 navigatrici venete che hanno messo a disposizione la loro immagine per realizzare un calendario, il cui ricavato andrà in beneficenza alla Onlus vicentina per sostenere la ricerca pediatrica, supportare il lavoro di ricercatori di talento, appoggiare l’attività di diagnostica oncologica e genetica quotidiana, collaborare all’individuazione di nuovi protocolli di cura per patologie pediatriche e finanziare progetti innovativi di ricerca e acquistare strumenti di ultima generazione.
Tra queste portentose donne, c’è anche l’altopianese Alice Mosele, navigatrice nata e cresciuta a Camporovere di Roana: fin da piccola era attratta dalle alte velocità, c’è chi la ricorda in gara sugli sci mentre scendeva ‘a uovo’ la Centrale del Verena.
L’intervista ad Alice
Che rapporto avevi con Ilenia?
La conoscevo bene, fin dalle sue prime apparizioni nel rally. Avevamo degli amici in comune che ci avevano presentato già all’epoca, e in seguito questi rapporti mi hanno portato a stringere una forte amicizia con Giovanna, la sorella di Ilenia.
Una mia coetanea che, insieme al marito Raffaele, aveva due bambini, uno dell’età di mia figlia, la più grande, e un altro più piccolo, per cui sono sempre cose che ti toccano, e ti toccano proprio sul personale, specialmente quando si parla di mamme, bambini, famiglie.
Posso dire che era una ragazza solare, sempre sorridente, una ‘tosa’ dal cuore grande. Anche in gara, se qualcuno aveva qualsiasi tipo di problema, bastava chiamarla ed era sempre disponibile con tutti.
Come sei stata contattata per questa iniziativa?
Sono stata contattata quest’estate dalla mia collega navigatrice Beatrice Croda che, insieme a Mario Leonelli, è anche la promotrice di questa iniziativa. Sapendo della donazione di midollo che avevo fatto a gennaio (vedi video in fondo all’articolo, ndr), mi ha detto: “Visto che sei una persona sempre in prima linea quando c’è da far del bene…” e da lì mi ha chiesto la disponibilità a posare per un calendario a scopo benefico. E quando ha specificato che sarebbe stato in ricordo di Ilenia… be’, l’ho fatto ancora più volentieri!
Com’è stata l’esperienza davanti ad un obiettivo, senza essere a 200 km orari?
Oddio, sembra una cavolata dire: ‘Mi metto in tuta e mi faccio fotografare’, però non è così semplice come sembra. Cioè, è più semplice farsi fotografare a 200 all’ora sulla macchina da corsa che non su un set fotografico, tutta truccata e preparata. Però, grazie al gruppo che si è creato insieme alle altre ragazze, è stata veramente una bellissima esperienza.
Il giorno del set fotografico, poi, c’erano anche i genitori di Ilenia e la loro presenza ci ha fatto sentire la vicinanza della nostra amica, come fosse ancora qui con noi.
Cos’è per te il rally?
‘Rally’ vuol dire adrenalina, vuol dire passione, vuol dire tante cose… Mi ricordo la prima gara, quando ancora prima di mettermi il casco avevo addosso un’agitazione incredibile e continuavo a pensare: “E se sbaglio qualcosa?” Dopo, in realtà, nel momento in cui parte il conto alla rovescia ‘5…4…3…2…1…’ e la luce diventa verde, parti e basta, ti dimentichi di tutto per quei cinque, sei, dieci minuti della durata della prova speciale. Sei su un altro pianeta, una sensazione che non so neanche come descrivere a parole. Poi ti fermi, è fatta, finita.
Pensavo che durasse solo per la prima gara questo ‘effetto’. In realtà questa sensazione ritorna ad ogni ‘piesse’ per ricordare a me e a Carlo (Colferai, ndr), mio marito, che a casa ci sono Aurora ed Emma, e lui è sempre pronto a togliere una marcia piuttosto che correre qualche rischio.
Cosa consiglieresti alle ragazze che hanno la passione per il rally ma non hanno mai avuto l’opportunità di provarlo?
La prima cosa da fare è iscriversi al Corso di Prima Licenza (organizzati da ACI Sport, ndr) e avvicinarsi così un po’ alla volta al mondo delle corse. Poi, se qualche ragazza ha bisogno di un paio di dritte ‘pratiche’ in più, sono sempre a disposizione visto che, con il classico spirito rallistico, ‘una man ghe la demo a tutti’.
Il calendario
Per chi fosse interessato all’acquisto dei calendari, da giovedì 27 ottobre, giornata di verifiche e accrediti del 39° Rally Città di Bassano, e fino alla fine della manifestazione sarà presente uno stand dedicato alla vendita, oppure è possibile mandare una mail di richiesta all’indirizzo: unarosaperilenia@gmail.com
L’esperienza con ADMO
Come ricordato anche dalla sua collega Croda, Alice ha sempre avuto il ‘pallino’ per aiutare il prossimo, e in questo breve video racconta la sua esperienza come donatrice di midollo.
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