Il Governo di Liz Truss è durato 44 giorni: un record per gli inquilini di Downing Street. Ma in Italia abbiamo fatto ben di meglio! Più di un Governo è durato meno di due settimane: “Italians do it better”, madameA!
E’ notizia di tutta attualità: Liv Truss è rimasta in carica come Primo Ministro di Sua Maestà -il primo Primo Ministro per Re Carlo III peraltro: infausto presagio?!- per soli 44 giorni.
Quello di Truss è un record davvero poco invidiabile!
E no, non è tanto il fatto che sia (stata, ora va aggiunto) la terza donna Premier della Gran Bretagna, dopo Margaret Thatcher (leader madre-padrona del Partito Conservatore dal 1979 al 1990) e la altra meteora (che però resse per tre anni dal luglio 2016 al luglio 2019) Theresa May, no.
Truss è per forza andata su tutte le prime pagine del mondo, poiché benché si vociferasse dalla settimana precedente si riteneva una strada improbabile il suo resignment da Premier, non nel Regno Unito: sono cose che capitano solo…in Italia!
Il riso è amaro, e per una volta possiamo forse non ritenerci maligni per ridere di una disgrazia (si fa per dire!) altrui?!
E che ci sia concesso, orsù! Tanto non c’è rischio alcuno di contrappasso: in Italia c’è stato già anche più di un Governo durato meno, assai meno, di quello di Liv Truss nel Regno Unito.
Le bordate di Silvio Berlusconi, che nonostante l’età, il freno ed il filtro che sembrano essere più laschi, nonché il risultato di poco peso (8,1% tradottosi in deputati e senatori) alle elezioni del 25 settembre scorso, hanno già mostrato la capacità di tenere in scacco la nuova maggioranza di centrodestra: riuscirà Meloni a costituire davvero un Governo e durare più di Truss?
La risposta è l’evergreen lo scopriremo solo vivendo. A Meloni basterebbe mangiare il panettone per poter far meglio della collega britannica. E in Italia, losappiamo, a nessun Governo viene tolto di mano il panettone (o il pandoro?!). Momento: forse Matteo Renzi, che crollò dopo l’esito a lui inviso del referendum del 4 dicembre 2016, qualcosa da ridire lo avrebbe… Ma agli atti resta che solo 7 governi su 67 sono caduti tra fine novembre e fine dicembre: Meloni, niente sorprese! O vuole mica avere un altro motivo per passare alla storia?
Ma torniamo ai freddi -mica tanto: proviamo a metterci pepe!- numeri dei Governi Italiani.
Come abbiamo accennato, 67 sono i governi succedutisi a Palazzo Chigi (non questa era la sede iniziale per il Presidente del Consiglio dei Ministri, ma usiamo il nome della residenza per antonomasia per intenderci) dall’inizio della Repubblica, e per quanto simili sono tutti e ciascuno diversi l’uno dall’altro, ciascuno con la propria poesia, il proprio dramma, la propria gloria e infine, per forza di cose, il proprio canto del cigno.
Due dei quattro governi guidati da Silvio Berlusconi sono stati i più longevi governi della storia della Repubblica Italiana: il Governo Berlusconi II è durato 1412 giorni, quasi 4 anni (da giugno 2001 ad aprile 2005), saldamente in testa alla classifica, staccando il Governo Berlusconi IV che è durato 1287 giorni, da maggio 2008 a novembre 2011, momento indicato ancora come infausto da tutto il centrodestra italiano allorquando si verificò una sorta di congiura, di complotto internazionale ai danni del leader del centrodestra.
La Storia, quella con la S maiuscola, ha una sua ironia, e quindi forse non per caso sul terzo gradino del podio di questa particolare classifica troviamo il padre-padrino politico di Berlusconi: Bettino Craxi, che col suo primo Governo (da agosto 1983 ad agosto 1986) superò la fatidica soglia dei 1000 giorni (1093), assurgendo per grande distacco a più longevo governo della “prima repubblica”.
Merita menzione l’unico altro governo che abbia superato i 1000 giorni: il Governo Renzi, in carica per 1024 giorni, da febbraio 2014 all’anzidetto dicembre 2016.
Ma andiamo alle dolenti note, o, che di si voglia, ai “governi dei record”! Quelli che sono durati meno di uno yogurt da banco, quelli che magari uno è partito per le ferie e quando è tornato si è trovato un governo diverso…senza però conoscere quello che c’è stato nel frattempo. Governi tra il tragicomico ed il surreale.
Intanto una precisazione preliminare, che sarebbe valsa in teoria anche per i governi più longevi ma che di fatto non cambia quella classifica, lasciando comunque immutate le posizioni.
Non può non essere in carica un Presidente del Consiglio dei Ministri: questo soggetto deve esserci sempre, pronto in ogni momento ad assumere decisioni e firmare atti, se non altro per l’ordinaria amministrazione dello Stato.
In concreto: sappiamo tutte e tutti, e lo sappiamo bene poiché è il motivo per cui siamo andati a votare il 25 settembre, che Mario Draghi si è dimesso il 21 luglio scorso. Se quindi per un verso possiamo dire che il Governo Draghi, avendo giurato il 13 febbraio 2021, è durato 523 giorni, per un altro verso potremmo anche dire che…beh, non sappiamo ancora quanti giorni sarà durato, poiché chiaro è che ha concluso la sua esperienza ma il suo termine ufficiale sarà il giorno del giuramento del prossimo governo, e considerando questo parametro siamo oltre i 615 giorni di durata, arrivando il Governo Draghi ad un soffio dalla top 10 dei più longevi governi italiani.
“Eh, ma solo un anno e mezzo è durato!”, direte voi: eh, sì, ma questi sono i dati di durata dei governi italiani!
La durata media di un governo italiano è di poco superiore ai 400 giorni, pari a un anno e due mesi suppergiù.
Ecco, diciamo che oggigiorno stare sopra la media pare più facile che durante la prima repubblica, visto che nella seconda repubblica (dal 1994 ad oggi) la media è salita oltre i 600 giorni. La media, eh, perché i Governi Conte I e II non li hanno raggiunti, attestandosi rispettivamente a 461 e 527 giorni di durata complessiva (nel senso sopra detto).
Ma quindi, al netto di ogni differente modalità di conteggio, quale è il governo più breve della storia della Repubblica Italiana?
In senso stretto il Governo Andreotti I, in piedi per 8 giorni (non ottenne la fiducia del Parlamento) a febbraio 1972, che però traghettò il Paese fino alle elezioni del giugno di quell’anno, arrivando quindi a 129 giorni di durata in carica.
Nel senso più ampio -e quello di cui tenere più conto e a cui fare fede- è stato il Governo Fanfani I il più breve della storia della Repubblica Italiana: restò in carica per 22 giorni (11 in senso stretto), non ottenendo mai la fiducia del Parlamento. Venne respinto di netto alla Camera dei Deputati, dove raccolse i soli (263) voti della Democrazia Cristiana avverso i 327 del resto delle opposizioni, mentre minore fu il distacco al Senato: 116 voti a favore e 121 contro.
Una menzione di (de)merito va tributata al governo più surreale di tutti: il Fanfani IV. Brevissima la durata in senso stretto (10 giorni, il secondo per brevità seguendo questo parametro), breve la sua durata anche in senso largo: 102 giorni, che lo fanno il quartultimo nella classifica generale.
Surreale, si è detto, perché non solo il Fanfani IV non ottenne la fiducia (cosa capitata ad altri 4 governi italiani), ma anche e soprattutto perché i voti favorevoli raccolti dal Fanfani IV provenivano da partiti che erano esclusi dal governo, mentre il partito che ne era l’unico componente (il governo era un monocolore DC) si astenne. Questo tentativo fallito fu anche l’ultima esperienza a Palazzo Chigi per Amintore Fanfani.
Nota meritata per l’ardire del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che, tra i vari tentativi andati a vuoto prima dell’incarico a Fanfani, conferì un mandato esplorativo anche a Nilde Iotti, allora Presidente della Camera dei Deputati e prima donna cui sia mai stato assegnato detto incarico. Giorgia Meloni non sarà proprio la prima donna sotto ogni aspetto, in senso stretto. E fu anche la prima volta per un’esponente del Partito Comunista Italiano.
An passant, si può registrare, a metà tra la curiosità e la provocazione, che se Berlusconi occupa il maggior numero di posizioni nelle top 5 (e a maggior ragione nella top 3) dei governi più duraturi, sul fondo della classifica troviamo invece due “cavalli di razza” della Democrazia Cristiana, ossia il già due volte citato Amintore Fanfani e lo statista italiano per eccellenza Alcide De Gasperi.
Sebbene De Gasperi detenga il record di Governi guidati in persona (8 in generale, ma 1 incaricato dal “re di maggio” il luogotenente generale del Regno d’Italia Umberto II, guidandone più propriamente 7, pari a quanti ne ha guidati Giulio Andreotti), egli ha guidato due dei Governi più brevi della storia repubblicana: il Governo De Gasperi VIII (12 giorni in senso stretto e 32 in senso ampio, ne fanno il secondo per brevità) e il Governo De Gasperi III (100 giorni in senso stretto e 119 per durata, lo pongono al quinto posto per brevità).
Una ultima chicca, perché un poco ci spiace porre così irrimediabilmente in basso De Gasperi e Fanfani, figure ormai lontane, eppure ancora vive nella memoria collettiva.
Ed allora perché non rievocare un altro governo e un altro Primo Ministro, di cui invece collettivamente sappiamo poco o nulla e il cui nome -ci perdoni, signor Ministro- porterà se mai un sorriso sui nostri volti: Tommaso Tittoni. Il Governo Tittoni, restando in carica dal 16 al 28 marzo 1905 è stato -sino ad allora, mano agli amuleti e via agli scongiuri per i supporters del centrodestra!- il governo di più breve durata di tutta la storia dell’Italia Unita, tra Repubblica e Regno: 9 giorni di vita in senso stretto, 12 complessivi in senso ampio. Ma ciò non impedì a Tommaso Tittoni di rivestire l’alto incarico di Presidente del Senato per ben 10 anni dal 1919 al 1929, dato che ne fa il quarto più duraturo Presidente della camera alta, e…beh, ecco l’aneddoto nell’aneddoto, il più recente tra i quelli del Regno. Solo in 1 caso durante la Repubblica abbiamo avuto un Presidente del Senato per così tanti anni e consecutivamente: è stato Cesare Merzagora, per ben 14 anni tra il 1953 e il 1967 (indipendente, sempre candidato tra le fila della DC).
Nota in conclusione: dal computo dei giorni, vuoi per la Presidenza del Consiglio dei Ministri vuoi per la Presidenza del Senato, è stato escluso il Ventennio, non foss’altro perché… “ti piace vincere facile”.
La abbiamo fatta un po’ lunga, Miss Truss, ma come vede, purtroppo per lei, Italians do it better anche questa volta!
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