Una grande trapunta colorata copre il sagrato del duomo di San Matteo di Asiago, facendolo somigliare ad un enorme letto dove potersi sdraiare per riposare e scaldarsi. Un luogo accogliente per chi ha bisogno di supporto e per chi purtroppo è già stato strappato dalla sua giovane vita per egoismo e senso dell’ingiustizia.
Sono 900 metri quadri di patchwork realizzati grazie alla collaborazione di tante volontarie che hanno lavorato a maglia circa mille pezzi di coperta da un metro quadro ciascuno e che sono stati poi assemblati per l’occasione con un filo di lana rosso. Un quadro colorato, creato con la passione e il talento di tante donne, per dire no alla violenza di genere.
È questa la straordinaria iniziativa di solidarietà a cura di Viva Vittoria, l’associazione nata nel 2015 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto della figura femminile e raccogliere fondi da destinare ai centri antiviolenza. La spettacolare manifestazione, portata ad Asiago da Chiara Frigo insieme ad Anita Segafredo, responsabile del centro antiviolenza Agar, e supportata dall’amministrazione comunale di Asiago, è stata dedicata a Giulia Rigon, la giovane ragazza asiaghese barbaramente uccisa dal compagno a Bassano lo scorso anno.
“Una bella iniziativa che ha l’obiettivo di continuare a promuovere la cultura del contrasto alla violenza di genere – ha detto Monica Gios, assessore alle politiche sociali di Asiago, ringraziando tutte le volontarie e i volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro opera – La nostra amministrazione è stata felice di sostenere questo progetto, definito ‘opera relazionale‘, mettendo a disposizione gli spazi per la creazione e l’assemblaggio delle coperte e la piazza del duomo. Un’opera di relazione nel vero senso della parola perché ha permesso alle donne di incontrarsi, scambiarsi idee, pensieri, creare amicizie, riflettere sulla propria condizione. Inoltre sono state coinvolte molte realtà di volontariato e i bambini e ragazzi delle scuole. Questo grazie a Chiara Frigo che ha coordinato tutto il progetto con grande entusiasmo e bravura.”
Ieri alla famiglia di Giulia è stato consegnato un pezzo di coperta e poi un melo siberiano ha trovato dimora nel parco Millepini, accanto alla panchina rossa, dove l’8 marzo scorso era nata l’idea: “È un melo siberiano forte e robusto che porterà molto frutto. Anch’esso ci ricorderà Giulia”, ha commentato Monica Gios.
Il ricavato della vendita delle copertine verrà destinato al centro antiviolenza Hagar, con sede a Bassano presso Casa Sichem e uno sportello attivo già da tre anni ad Asiago. Una parte andrà invece a Vola, l’associazione dei volontari oncologici dell’altopiano.
A breve, Viva Vittoria si presenterà in altri due appuntamenti, a Vicenza e a Treviso, portando su un piano regionale la sua lotta alla violenza di genere.
La grande coperta di Viva Vittoria vista dal cielo
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