Venerdì al Centro Congressi di Riva del Garda si è svolta la Cerimonia di premiazione della XII edizione del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi che quest’anno ha visto trionfare Paolo Malaguti con il suo “Il Moro della cima” edito da Einaudi.
L’autore padovano a poche ore dalla consegna del premio ha voluto affidare a Facebook con un post pubblicato nel profilo personale i propri ringraziamenti, che riproponiamo qui sotto in versione integrale.
“Il Premio Mario Rigoni Stern è un dono davvero grande. Per ciò che significa, per il mio percorso di lettore, per il mio amore per un certo tipo di letteratura e per un certo modo di leggere il territorio, le sue ricchezze e le sue complessità.
Affido alla foto le ragioni di un amore profondo per questo gigantesco scrittore, e provo a fare l’unica cosa che adesso mi riesce facile, cioè ringraziare.
Grazie ai giurati, per la fiducia accordata a “Il Moro della cima”, un dono come dicevo, ma anche un compito che spero di portare avanti al mio meglio, prima di tutto ricordandomi che la scrittura si nutre, sempre, di lettura, che i maestri ci guidano e ci ispirano in ogni momento, che una “letteratura buona” (non buonista) è possibile anche oggi, o, forse, soprattutto oggi.
Grazie alle amiche e agli amici che in queste ore mi hanno chiamato, mi hanno scritto un messaggio, una mail… Come sapete da anni cerco di fare della scrittura anche un’occasione sociale, di incontro e confronto, nelle librerie, nelle biblioteche, nei gruppi di lettura. A volte è faticoso, ma la vostra vicinanza significa tanto, e mi ripaga ampiamente delle energie spese accompagnando i miei libri lì dove vengono chiamati.
Grazie alle amiche e agli amici di Einaudi editore, prima fra tutti Angela Rastelli, che ha camminato con me e col Moro, indicando sentieri, suggerendo deviazioni, consultando mappe… La scrittura, e questo è uno degli aspetti che più mi piace tenere a mente, non è mai un atto individuale!
Grazie a chi mi sopporta, tiene testa ai silenzi, alle assenze, ai momenti di dubbio e di debolezza, restando lì, offrendomi la sua presenza prima ancora del suo sostegno… Questo traguardo è indubitabilmente suo prima che mio.
Infine: in fondo al libro ringrazio mio padre per avermi consegnato, un bel po’ di anni fa, “Il bosco degli urogalli”, opera grazie alla quale ho conosciuto la scrittura di Mario Rigoni Stern.
Qui vorrei ringraziare un’altra figura della mia prima famiglia, che non credo di avere mai ringraziato nonostante la sua importanza.
Mia sorella è di qualche anno più grande di me, da brava sorella maggiore mi ha anche tiranneggiato, obbligandomi, a mero titolo esemplificativo, a guardare i cartoni animati “Georgie” e “L’incantevole Creamy”, con le ovvie turbe psichiche che ne sono derivate. Lei leggeva, leggeva tanto, molto più di me. Cose sue, come “Piccole donne” prima e “Cime tempestose” poi. A me non piaceva tanto leggere, però, anche se non lo ho mai ammesso, la invidiavo per quei libri che macinava uno dopo l’altro, volevo essere bravo come lei, e così un po’ alla volta l’ho imitata, e mi sono messo a leggere pure io.
Quindi grazie a te Chiara. Non per “Georgie”, no. Per tutto il resto.”
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