Coldiretti Vicenza: stangata da 564 euro a famiglia dai campi alle tavole

Coldiretti Vicenza: “la situazione che attende le famiglie vicentine, per il prossimo autunno, è preoccupante. Il ceto medio rischia di scomparire, così come i consumi che produceva”

Con i rincari d’autunno sono a rischio alimentare molte persone, costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari. È quanto emerge dalle analisi di Coldiretti nell’esclusivo report su “L’autunno caldo degli italiani a tavola fra corsa prezzi e nuovi poveri” diffuso in occasione del Meeting di Rimini, nello spazio Coldiretti.

Il balzo dell’inflazione spinto dalle quotazioni record del gas – spiega Coldiretti Vicenza – costerà alle famiglie 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, che aumenta la dipendenza dall’estero ed alimenta i rincari. La categoria per la quale i vicentini spenderanno complessivamente di più è il pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo annuale di quasi 115 euro, e precede sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro). Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi”.

L’esplosione del costo dell’energia ha un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui la siccità ha devastato i raccolti con perdite pari al 10% della produzione nelle campagne, dove oltre un’azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e ben oltre 1/3 delle imprese agricole (34%) si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano, infatti, aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

È strategico – conclude Coldiretti Vicenza – colmare il deficit alimentare dell’Italia, che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. Una situazione determinata, soprattutto, dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati”.

C. stampa

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