Si è arreso, a 93 anni, all’ineluttabile termine di una lunga e ricca vita Piero Angela. A darne notizia, il figlio Alberto che sui suoi profili social ha scritto: “Buon viaggio papà”.
Giornalista, ideatore di format tv di grande successo e divulgatore scientifico, Angela è stato tra i volti più amati e stimati della tv pubblica italiana. Da uomo di scienza quale era, riteneva la morte una scocciatura, come aveva dichiarato in un’intervista nel 2017.
Una vita in Rai
Nato a Torino il 22 dicembre 1928, figlio di uno psichiatra antifascista (riconosciuto anche tra i «Giusti delle nazioni» per aver salvato alcuni ebrei dai nazifascisti), Angela ha iniziato a lavorare per la Rai nel 1952. Non molto tempo fa aveva ironizzato sulla lunga carriera nella tv pubblica così: “È vero che la regina Elisabetta ha festeggiato da poco il suo giubileo di 70 anni dall’incoronazione, ma anche noi, molto più modestamente, festeggiamo 70 anni. Sono 70 anni che lavoro ininterrottamente per la Rai”.
Angela ha dedicato la sua intera vita alla professione giornalistica e, in particolare, alla divulgazione scientifica. Dal 1955 al 1968 è stato corrispondente del Telegiornale, prima a Parigi e poi a Bruxelles. Con il giornalista Andrea Barbato ha presentato la prima edizione del TeleGiornale delle 13:30, nel 1976 è stato il primo conduttore del TG2. Alla fine del 1968 ha girato una serie di documentari dal titolo Il futuro nello spazio, dedicati al progetto Apollo che avrebbe portato i primi astronauti sulla Luna.
La vita privata
Angela era sposato con Margherita Pastore, dalla quale ha avuto due figli: Christine e Alberto, noto archeologo che ha seguito le sue orme in tv e che ha ideato e conduce programmi Rai di successo come Ulisse- Il piacere della scoperta.
La divulgazione scientifica
Nel 1981 Piero Angela dà vita alla rubrica scientifica Quark, la prima trasmissione televisiva italiana di divulgazione scientifica rivolta al pubblico generalista. Negli anni, pur confermando sempre il suo notevole successo e diventando uno dei più longevi della tv italiana, il programma cambierà nome e volto: da Il mondo di Quark, a Quark Economia, da Quark Europa a SuperQuark.
Il segreto del suo successo? Lo ha spiegato Angela stesso: “Il mio linguaggio sta dalla parte del pubblico, i contenuti dalla parte degli scienziati”.
La divulgazione scientifica era la sua passione e, per certi versi, la sua missione. ”La cosa che mi gratifica di più è avere inciso nella formazione dei ragazzi”, raccontava nel 2021 in un’intervista al Corriere. “Quando ancora giravo per le scuole, in tantissimi mi dicevano: “Sono cresciuto a pane e Quark”, “Ho scelto la facoltà scientifica dopo aver letto un suo libro”, “Mi sono appassionato alla materia guardando il programma”. Con il pubblico si è creato un rapporto speciale”.
Si spegne oggi una delle menti più lucide e creative del giornalismo italiano. A nostra volta, unendoci al figlio Alberto, auguriamo buon viaggio a Piero Angela.
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