Gentile Sindaco,
Gentili Assessori alla cultura e al turismo,
Gentili Consiglieri,
Sono un villeggiante che frequenta l’Altopiano di Asiago dall’età di 12 anni, ovvero da 39 anni.
Con una scelta sofferta, sto per mettere in (s)vendita il mio monolocale a Mezzaselva di Roana in quanto per chi, come me, non è automunito (un vero scandalo agli occhi della maggioranza delle persone a cui lo rivelo!), il disagio è diventato insostenibile e intollerabile.
Negli ultimi decenni ho assistito alla progressiva scomparsa di tutti gli esercizi commerciali, culminata in una totale e frustrante desertificazione di questo paese che, come si sa, pur nelle sue ridotte dimensioni, ha sempre rappresentato una posizione strategica per i visitatori di luoghi dal considerevole interesse storico – basti pensare al Monte Verena – o per i pazienti dell’Istituto Elioterapico.
L’isolamento ora è tale da costringermi a percorrere circa 3 km a piedi per acquistare beni di prima necessità. Del resto, anche chi è provvisto di un proprio mezzo trova sempre più demotivante e logorante prendere la macchina soltanto per procurarsi un po’ di pane e latte.
I trasporti pubblici da e verso Asiago, poi, restano immutabili e indivisibili come uno sconcertante dogma (l’ultima corsa da Gallio resta alle 17:50, e ovviamente la domenica si è completamente tagliati fuori). Per giunta, per chi usufruisce di questo parco servizio non è possibile acquistare un mini abbonamento né un biglietto giornaliero, cosa che sarebbe normale in qualsiasi località turistica.
Inutile dire che le consegne a domicilio sono inesistenti, e se chiedo all’impiegato di un supermercato se esiste questa opportunità, vengo osservato con un misto di stupore e di compatimento. Ci si consola con il “camioncino della frutta e verdura”, atteso, una volta che si ha la fortuna di conoscere i giorni e l’orario in cui transita, come una sorta di convoglio umanitario che distribuisce cibo a acqua in una zona di guerra.
Mezzaselva è morta, il Comune di Roana lo sa molto bene, e sinceramente non capisco come mai non si sia fatto né si abbia intenzione di fare alcunché per rivalorizzare e ridare vita a questo e ad altri luoghi di notevole importanza naturalistica e storica.
Stiamo forse aspettando un miliardario americano che rilevi uno o più dei vari locali (tristemente) vuoti per aprire un negozio di generi alimentari e altre piccole ma efficienti attività commerciali, perlomeno proporzionate alle necessità basilari?
In compenso non solo le automobili si sono moltiplicate (e questo, direbbe qualcuno, è fisiologico), ma sono sempre di più i veicoli che sfrecciano superando abbondantemente il limite di velocità, con il rischio di falciare pedoni e ciclisti senza tanti complimenti, e che se fosse possibile (ma alcuni già si azzardano) si inoltrerebbero, fin dove le ruote lo consentono, anche lungo i vari sentieri, per inquinare e dominare sfrontatamente anche quelli.
Spero che qualcuno abbia il tempo e la volontà di leggere e magari accogliere questo sfogo. È lo sfogo e la testimonianza di una persona che ama profondamente questo Altopiano, vissuto finora non come un semplice luogo di villeggiatura, ma come pezzo del proprio cuore.
Cordialmente
Marco Di Serio
Inviateci le vostre lettere all’indirizzo email redazione@7comunionline.it, le pubblicheremo nella nostra rubrica Lettere alla redazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline