Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime che hanno comportato non poche difficoltà per le imprese.
In modo particolare, la spirale inflazionistica dovuta a contingenze di carattere internazionale, ha provocato un aumento dei costi dei materiali, con conseguente aumento del prezzo di esecuzione dei lavori.
Nello specifico, molte imprese, nonostante un costo preventivato nell’esecuzione dei lavori pattuito con il committente, si sono trovate a dover affrontare delle spese non prevedibili.
Nel seguire una nota società metalmeccanica e di carpenteria meccanica pesante, quale appaltatrice, dopo aver visionato gli ordinativi e i contratti, comunicavamo al committente la necessità di adeguamento del corrispettivo contrattuale, così come stabilito dall’art. 1664 c.c.
La dinamica inflazionistica, dovuta dapprima agli interventi “bonus” per contrastare la pandemia Covid, alla chiusure dei mercati esteri e successivamente alla guerra in Ucraina, non potevano di certo considerarsi fattore prevedibili, neppure con la diligenza professionale di cui all’art. 1176 c.c..
Alla luce di ciò, qualora l’aumento dei costi per l’esecuzione dell’opera non sia stato prevedibile, sarà possibile, dopo un’attenta analisi del contratto stipulato tra le parti, richiedere un adeguamento del corrispettivo pattuito, seppur entro determinati limiti.
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