La Giunta Regionale ha approvato il rinnovo della convenzione tra la Regione e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto Corpo Nazionale (SASV-CNSAS) per gli interventi di soccorso, recupero e trasporto, anche sanitario, in ambiente montano o ipogeo e in altro ambiente ostile e impervio. Servizi che vengono svolti in stretta collaborazione con il SUEM 118.
Con la firma della nuova convenzione – la cui durata è prevista di tre anni dal 1 gennaio scorso – la Giunta ha stabilito un finanziamento complessivo di 2.350.000 euro, che saranno erogati suddivisi annualmente.
“Con questa convenzione la Regione ha provveduto a riconoscere ulteriormente l’importante ruolo anche con un sensibile aumento del finanziamento annuo. Se quest’anno, infatti, è ancora prevista l’erogazione di 750.000 euro, per l’anno prossimo e quello successivo ne sono stati stabiliti 800.000 – sottolinea l’assessore alla Sanità -. Il soccorso alpino è davvero un riferimento esclusivo che va sostenuto per la grande e qualificata collaborazione che garantisce al sistema regionale dell’emergenza e urgenza. Il servizio che svolge è insostituibile per livello di professionalità, specializzazione, capillarità della copertura territoriale con 28 stazioni e grande dedizione; sono realmente gli angeli di tutti coloro frequentano le nostre montagne come sportivi o semplici escursionisti per passione”.
Nel corso del 2021 dagli il CNSAS Veneto in stretta sinergia operativa con le Centrali Operative del SUEM 118 della Regione del Veneto (Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza) ha soccorso 1.156 persone con 1.048 interventi. Di questi ultimi, 939 hanno avuto carattere sanitario e 90 sono legati a esigenze di Protezione Civile, in buona parte legati all’emergenza per la pandemia da Coronavirus. Delle persone soccorse l’anno scorso, 1.008 sono italiane mentre quelle di nazionalità straniera sono 148.
“I numeri dell’attività del Soccorso alpino sono importanti – prosegue l’Assessore -. Sono la sintesi di un’attività a fianco delle istituzioni e dell’organizzazione sanitaria veramente encomiabile e per la quale è massima l’attenzione da parte della Regione. Anche in questi giorni in cui la stagione favorisce la ripresa delle escursioni e dell’alpinismo la presenza dei volontari veneti è una garanzia di sicurezza per migliaia di persone che si avventurano sulle nostre montagne, dalla Pedemontana alle Dolomiti”.
“Non ultima – conclude l’assessore alla Sanità – va elogiata l’importante attività di formazione ed educazione che assicurano. Educazione anche ad un approccio corretto e responsabile con la montagna. Troppo spesso, infatti, si misurano in soccorsi di persone che si avventurano in quota senza l’esperienza e la dotazione minima. Ascoltarli nell’invito a non prendere sottogamba l’ambiente d’alta quota è la prima forma di prevenzione per scongiurare interventi di soccorso che loro portano a termine con tanta professionalità ma anche con grande rischio”.
C. stampa Regione Veneto
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