Tra opere prime italiane e film internazionali. Il 23 luglio 2022 inizierà il Gallio Film festival, un appuntamento con il cinema che si perpetua da 25 anni sull’ Altopiano di Asiago. Le proiezioni avranno luogo presso la sala del Cineghel di Gallio a cadenza pomeridiana e serale.
.
Quest’anno la rassegna si dividerà in due parti: la prima, dedicata alle opere prime italiane; la seconda, dedicata a pellicole internazionali.
.
Il film inaugurale e il film che chiuderà l’evento disegnano la circolarità simbolica della rassegna: dal lontano, quasi irraggiungibile Buthan, alle minoranze etnico-linguistiche cimbre dell’Italia del Nord. Gallio Film festival non lascia fuori nessuno: da sempre esso spazia dalle realtà geografiche transfrontaliere alla complessa profondità dell’animo umano.
In “Piccolo Corpo” lo spettatore si confronterà con la disperazione di una madre che ha perso un neonato e con la sua eroica determinazione di superare i limiti e l’ottusità della sua comunità; l’autrice, Laura Samani, premiata ai David di Donatello 2022 per il miglior esordio alla regia, sarà presente in sala a disposizione del pubblico a fine proiezione. Anche i registi di “Re Granchio”, Matteo Zoppis ed Alessio Rigo de Righi, saranno presenti nella serata in cui sarà proiettato il loro visionario film, nel quale lo spettatore ritroverà espliciti richiami al cinema di Ermanno Olmi, cineasta di riferimento anche per Laura Samani. Non è una caso che il ricordo di Olmi si materializzi in modo così concreto proprio nell’Altopiano di Asiago, luogo a lui caro e dove aveva scelto di trascorrere i suoi ultimi anni.
.
Gallio Film festival richiama, quindi, epoche passate, dove l’onore, l’amore, l’appartenenza a una comunità sono valori da difendere a costo della vita (temi fondamentali anche ne “Il Muto di Gallura” di Matteo Fresi, ambientato nella Sardegna del XIX secolo). Tuttavia non mancano temi sempre attuali, quali il terrorismo e le sue conseguenze, ben descritte in “Brotherhood” di Francesco Montagner e “Allons Enfants” di Giovanni Aloi, pellicole di una narrativa impattante, e lo sconvolgente sguardo sulla guerra dal punto di vista di tredici fotoreporter, nel docu-film “In Prima Linea” di Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso, e “Quo Vadis, Aida?”, candidato all’Oscar come miglior fil straniero nel 2020. Anche “I Cieli di Alice” parla di una guerra ben nota, la cui asprezza è mitigata da tinte pastello e da inserti quasi infantili sullo sfondo di una Beirut poetica.
.
Insieme a questi ultimi e ad altri, nella sezione del festival intitolata Storie dell’Altro Cinema in proiezione dal 1° agosto, vedremo “Scompartimento nr. 6” vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes 2021, e il documentario macedone “Honeyland”, incentrato sul fragile equilibrio tra uomo e ambiente, e candidato a due premi Oscar nel 2021.
Infine, in questa venticinquesima edizione del Gallio Filmfestival si sorriderà con la esilarante interpretazione di Gianfelice Imparato nel ruolo di un napoletano nostalgico del comunismo castrista in “Querido Fidel”.
.
C.stampa
.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo presenti anche su TELEGRAM, iscriviti al nostro gruppo per rimanere aggiornato e ricevere contenuti in esclusiva: https://t.me/settecomunionline