Il gruppo di minoranza di Gallio torna a parlare del progetto presentato lo scorso 8 aprile dall’amministrazione comunale riguardante il nuovo volto di Piazza Giardini.
Al centro della contestazione, non solo la carenza di confronto con l’opposizione sul futuro della piazza, ma anche e soprattutto una scarsa comunicazione con residenti e associazioni di categoria: “Si doveva costruire un confronto aperto e approfondito, in quanto gli aspetti architettonici, funzionali, viabilistici e di impatto urbanistico potrebbero avere conseguenze gravi tanto per il volume d’affari delle attività, quanto per il valore stesso dei fabbricati esistenti ed in termini di flussi di traffico, soprattutto nella stagione turistica”, spiega il gruppo Noi di Gallio.
Non è una novità poi il disappunto della minoranza per quanto riguarda la distrazione dei Fondi Comuni Confinanti dai trampolini del Pakstall completamente a favore della nuova piazza del centro. “I Giardini non andavano considerati una priorità: il rilancio turistico passa prima di tutto per Melette, Campomulo, Busafonda, Valbella, Sisemol e Pakstall aperti e funzionanti – commentano – Il Concorso di idee promosso dall’Amministrazione nel 2016 aveva indotto i professionisti a formulare le loro idee tenendo conto di tutti questi aspetti: alla luce del cambio della scheda progettuale 18, che stralcia la Valle del Pakstall, viene a perdere il suo valore e la sua attualità. Viene anche da pensare che le quantificazioni iniziali del progetto di fattibilità tecnico-economica fossero errate ed ora si siano dovute orientare le risorse verso un solo intervento: la Piazza.”
Sorgono perplessità da parte dei consiglieri del gruppo Noi di Gallio anche per quanto riguarda la scelta dei professionisti incaricati e della soluzione approvata che, secondo quanto sollevato nella nota diffusa, sarebbe priva di una adeguata valutazione storico-culturale e di un parere definitivo circa il piano del traffico: “La piazza di un paese è importante è il luogo dove la gente si ritrova, si identifica. In questo progetto si vede solo un grande pavimento anonimo e anche l’impatto del materiale usato in quanto a tenuta e a colore è anonimo e tutto da verificare. Soprattutto dovrà essere ben documentato, in quanto le sole parole del Sindaco, che non è un esperto in materia, non bastano. Inoltre – continua la minoranza – da quanto abbiamo potuto sapere i professionisti dello studio prescelto non hanno mai progettato una piazza e non si sono mai occupati di opere pubbliche di questo genere. Dunque che esperienza hanno di opere pubbliche similari? Sulla base di cosa è stato dato l’incarico a questo studio? Anche se l’affidamento è sotto soglia, è fondamentale avere indagato almeno i curriculum dei professionisti per un incarico così importante per il nostro Paese”.
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